Indicazioni geografiche: si rafforza la protezione Ue, ma si poteva fare di più
Si rafforza nell’Unione europea la tutela delle indicazioni geografiche. La Commissione Ue ha espresso soddisfazione per il via libera del Consiglio Ue, il 7 settembre scorso, alla decisione dell’Unione europea di aderire all’Atto di Ginevra dell’accordo di Lisbona. Si tratta di un trattato multilaterale per la protezione delle indicazioni geografiche che è gestito dall’Organizzazione mondale della proprietà intellettuale (Ompi). Con l’Atto di Ginevra si allarga dalle denominazioni di origine alle indicazioni geografiche la tutela e ciascun a contraente deve proteggere sul proprio territorio denominazioni e indicazioni geografiche dei prodotti originari delle altre parti contraenti. Sarà dunque possibile difendere le indicazioni geografiche a livello multilaterale . Il Consiglio ha adottato un pacchetto giuridico che stabilisce la base normativa per l’adesione dell’Unione europea e le modalità operative. Sette Stati membri della Ue sono parti contraenti dell’Accordo di Lisbona: Bulgaria , Slovacchia, Francia, Ungheria, Italia e Portogallo. Tre partner invece hanno firmato, ma non ratificato l’accordo (Grecia, Romania e Spagna). L’Unione europea non è parte contraente. Si tratta di un passo avanti nella tutela, ma ancora non sufficiente però ad assicurare una difesa adeguata sia perché non ci sono molti player sia perché ancora una volta la Ue predilige la lista delle Indicazioni da proteggere piuttosto che l’intero sistema. |
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