il Punto Coldiretti

La nuova strategia forestale dell’Ue

 "Una nuova strategia forestale dell’Ue: per le foreste e il settore forestale" è stato il tema di una riunione della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo. La nuova strategia europea sulle foreste, adottata nel settembre 2013, è stata elaborata dalla Commissione, in stretta collaborazione con gli Stati membri e le parti interessate, raggruppando vari ambiti complementari alla tutela delle foreste (sviluppo rurale, imprese, ambiente, bioenergia, cambiamenti climatici, ricerca e sviluppo), introducendo così un nuovo e più ampio approccio rispetto al documento di riferimento precedentemente in vigore (risalente al 1998).

Rispetto alla visione che caratterizza la vecchia strategia, basata sulla cooperazione tra l’Unione e gli Stati membri (sussidiarietà e corresponsabilità) per la definizione di un quadro per azioni mirate specificatamente alle foreste (e alla gestione forestale sostenibile), la nuova impostazione strategica comunitaria si propone di rispondere anche ad una forte esigenza di “rinnovamento”, specie in relazione alle accresciute pressioni commerciali e ricreative alle quali sono esposte oggi le foreste, oltre che ai cambiamenti politici, ambientali e sociali intercorsi negli ultimi quindici anni.

L’obiettivo della nuova strategia europea, quindi, è quello  di "uscire dalla foresta" per affrontare gli aspetti della cosiddetta "catena di valore" (ossia l’utilizzo delle risorse forestali ai fini della produzione di beni e servizi, anche ricreativi), che possono incidere in misura determinante sulla gestione forestale. Nel provvedimento, infatti, si evidenzia l’importanza delle foreste non solo ai fini dello sviluppo rurale, ma anche per l’ambiente e la biodiversità, per le industrie forestali, la bioenergia e la lotta contro gli effetti dei cambiamenti climatici.

Oltre a sottolineare la necessità di adottare un approccio “olistico”, infatti, la strategia fa specifico riferimento all’opportunità di tener conto degli impatti di altre politiche sulle foreste e di quelli che la gestione forestale può generare sul territorio di riferimento, esortando, in questo ambito, gli Stati membri ad integrare le politiche europee attraverso specifiche strategie forestali nazionali.

Auspicando l’istituzione di un sistema di informazione forestale e la raccolta di dati armonizzati a livello europeo sulle foreste, inoltre, il documento sottolinea come le foreste – che occupano più del 40 per cento della superficie dell’Ue e che contribuiscono, attraverso la biomassa legnosa, alla produzione del 50 per cento dell’energia rinnovabile prodotta nel territorio europeo – rappresentino una risorsa essenziale per una migliore qualità della vita dei cittadini europei e per la tutela degli ecosistemi in generale, oltre a poter incidere positivamente sull’occupazione, specie nelle zone rurali.

In merito a quest’ultimo punto, tra l’altro, la Commissione europea ha elaborato anche un programma specifico per migliorare l’efficienza delle industrie forestali (soprattutto quella della lavorazione del legno e della carta) che rappresentano tre milioni e mezzo di posti di lavoro nell’Ue, per un fatturato annuo di quasi 500 miliardi di euro.

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