il Punto Coldiretti

Caporalato e reati agroalimentari: il governo fa quadrato sulle proposte Coldiretti

Una nutrita pattuglia di ministri, Alfonso Bonafede della Giustizia, Luciana Lamorgese dell’Interno, Luigi Di Maio degli Esteri, Teresa Bellanova delle Politiche agricole, Nunzia Catalfo del Lavoro, con il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, ha fatto quadrato sulle proposte della Coldiretti relative all’azione di contrasto ai reati agroalimentari e al caporalato. Il primo risultato della battaglia per la legalità nell’agroalimentare sostenuta dall’organizzazione agricola è stato il recepimento da parte del Governo del disegno di legge firmato da Gian Carlo Caselli, presidente dell’Osservatorio scientifico dell’Osservatorio Agromafie. Il ministro Bonafede, intervenendo al convegno della Coldiretti, organizzato il 18 febbraio, su “Lavoro stagionale- Dignità e legalità” ha infatti annunciato che al prossimo Consiglio dei ministri sarà approvato il provvedimento con le nuove norme sui reati agroalimentari che inserisce reati come l’agropirateria e il disastro sanitario nel caso di gravi adulterazioni. La Fondazione Osservatorio Agromafie ha anche lanciato una proposta per contrastare il caporalato nel lavoro stagionale. Le misure illustrate da Giovanni Salvi, procuratore generale della Cassazione sono finalizzate ad affrontare in maniera concreta la situazione di marginalità e vulnerabilità in cui versa un segmento consistente di cittadini stranieri con interventi per rafforzare il sistema intervenendo sulle quote di ingresso del lavoro stagionale e sulla regolarizzazione temporanea e affrontando anche le emergenza abitative e dei trasporti

Si tratta- come ha spiegato il segretario generale della Coldiretti, Vincenzo Gesmundo, di temi cruciali per il futuro prossimo del Paese. Il caporalato – ha spiegato- va affrontato con modalità di sistema.

Il presidente della Coldiretti , Ettore Prandini, ha ricordato che da 20 anni l’organizzazione sta dando dignità a chi lavora in agricoltura. Negli anni Novanta – ha sottolineato – chi si occupava di agricoltura non era stimato, oggi è forte la dignità del lavoro agricolo soprattutto per quanto riguarda i giovani. Ma c’è il neo del caporalato. Per quanto riguarda il lavoro stagionale Prandini ha detto che “il 25% dei dipendenti nelle nostre imprese arriva da altri Paesi” e la presenza di questi lavoratori è strategica per molte filiere, dal lattiero-caseario all’ortofrutta alla vitivinicoltura. L’agroalimentare – ha sottolineato il presidente Coldiretti- va riscoperto: per anni ci hanno detto che rappresentava il 2-3% del pil, mentre i numeri dicono che raggiunge il 17% del pil e se si tiene conto anche della ristorazione si sale al 25% del prodotto interno lordo. E’ necessario dunque per un settore così rilevante un lavoro straordinario sulle agromafie che fatturano 25 miliardi, sottratti a chi opera nella trasparenza. La Coldiretti è impegnata in prima linea con il progetto per il caporalato stagionale, ma anche con azioni di sensibilizzazione a partire dalle scuole e dalle scuole di calcio. L’obiettivo è dare risposte importanti su temi “che ci possono far cambiare passo”. Prandini ha espresso soddisfazione per l’annuncio del ministro Bonafede e ha ricordato che la legge Caselli “ è nata in Coldiretti”. Ma ha anche aggiunto che bisogna portare il problema del caporalato fuori dall’Italia per aprire un percorso: bisogna applicare regole omogenee in tutti gli stati membri della Ue. Ha poi denunciato la concorrenza sleale dell’import dai Paesi terzi come le nocciole turche ( acquisti aumentati del 19%), l’ortofrutta dall’Egitto e dal Sud America. Riferendosi poi ai recenti accordi di libero scambio tra Ue e Vietnam e Paesi del Mercosur ha denunciato lo sfruttamento della manodopera minorile per mantenere bassi i prezzi dei prodotti che mettono così fuori mercato le aziende serie che vogliono rispettare le regole. Il parterre d’eccellenza del convegno Coldiretti ha confermato come l’Italia possa diventare un punto di riferimento mondiale anche nell’ambito laboristico.

I ministri hanno ribadito l’impegno a sostenere la lotta all’illegalità. Il ministro del Lavoro ha annunciato un piano triennale di lotta al caporalato con un investimento di 88 milioni varato il 20 febbraio. Il ministro degli Esteri ha evidenziato la funzione della diplomazia giuridica nello svolgimento di un ruolo guida nella prevenzione del malaffare. Di Maio ha ricordato anche la svolta per la promozione del made in Italy sui mercato mondiali grazie al trasferimento delle attività alla Farnesina. E ha detto che nel 2020 sono disponibili 300 milioni per la promozione che dovranno anche sostenere l’export del Sud. Il ministero delle Politiche agricole ha fatto riferimento a un’alleanza con il consumatore nella battaglia all’illegalità, perché deve essere chiaro che se il prodotto viene venduto sotto costo nasconde dei coni d’ombra e soprattutto lo sfruttamento.

Secondo il ministro Lamorgese vanno implementate le misure che già ci sono : la gestione dei flussi – ha aggiunto- con numeri più consistenti potrebbe contrastare il caporalato che spesso ha intersecazioni con la criminalità organizzata”.

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