il Punto Coldiretti

L’etanolo si fa più “dolce” con il Progetto Sweethanol

Sono iniziate le prime visite di imprenditori ed esperti Coldiretti coinvolti in Sweethanol. E’ davvero vantaggiosa la produzione di bioetanolo dal sorgo zuccherino? E’ realistico pensare alla diffusione di un modello sostenibile in Europa?

Questi sono alcuni degli interrogativi a cui si cercherà di dare una risposta con questo progetto finanziato dal programma europeo Intelligent Energy di cui è partner Inipa, l’Ente di formazione nell’agroalimentare di Coldiretti. Le attività saranno realizzare in collaborazione con Fattorie del Sole ed un raggruppamento coordinato dal Ceta (Centro di ecologia Teoretica e Applicata) di cui, oltre ad Inipa, fanno parte organizzazioni agricole di Grecia, Spagna e Romania ed enti di ricerca scientifica.

Il primi viaggi in calendario porteranno gli operatori di Coldiretti a confrontarsi con realtà produttive sperimentate in India e Perù e in località europee dove si sta testando la produzione di sorgo a scopi energetici.

A seguito delle visite all’estero, previste per ottobre e novembre, verranno avviati  workshop e tavole rotonde a livello nazionale, con il coinvolgimento di nostri imprenditori e tecnici dei Friuli e del Veneto. Durante questi incontri verrà attivato un confronto tecnico economico con la partecipazione degli attori di tutta la filiera: imprenditori agricoli, produttori di semi, fornitori di tecnologie, agronomi, rappresentanti pubblici e investitori, per arrivare alla messa a punto di un modello che accerti la sostenibilità economica, energetica ed ambientale della produzione di bioetanolo da sorgo nel nostro Paese.

Il bioetanolo da sorgo zuccherino è ritenuto un biocarburante a forte valenza strategica dalla Comunità Europea, avendo rese agronomiche quattro volte superiori rispetto ad altri biocarburanti adatti all’autotrazione. Nonostante ciò, la filiera di produzione stenta a decollare a causa della mancanza di un modello produttivo di riferimento.

Obiettivo del progetto Sweethanol è proprio quello di delineare un modello di produzione sostenibile, tale da garantire la realizzazione di economie di scala e costi di investimento che ne consentano l’avvio da parte di cooperative agricole e consorzi agrari, modello basato su una dimensione media di 12.500 tonnellate anno di capacità produttiva, con interessanti possibilità per la valorizzazione dei sottoprodotti della filiera.

L’avvio di una filiera tutta italiana per la produzione del bioetanolo da sorgo zuccherino, promossa da Sweethanol, con l’obiettivo di stabilizzare il legame tra la richiesta dell’impianto di trasformazione e il territorio dove è installato, potrebbe rappresentare una grossa opportunità per il settore agricolo in termini di contributo energetico, offrendo la possibilità di utilizzare in maniera vantaggiosa aree agricole abbandonate.

In Europa c’è un grande potenziale di risparmio energetico e ci sono molte opportunità di utilizzo di fonti di energia rinnovabili, ma le dinamiche di mercato non sempre aiutano a conseguire un utilizzo “intelligente” dell’energia. Ed è proprio per questa ragione che l’Unione Europea ha istituito il programma, Intelligent Energy Europe, uno strumento essenziale per porre le condizioni necessarie a traghettare l’Europa verso un utilizzo consapevole delle risorse energetiche.

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