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L’Ue discute sui novel foods ma c’è il rischio della clonazione

In seguito al pronunciarsi del Parlamento europeo sulla proposta di revisione del regolamento per l’introduzione di novel foods nel mercato Ue e di questioni correlate (come il veto alla commercializzazione di cibi e prodotti derivati dalla clonazione animale), la Commissione europea ha individuato sette punti cardine attorno a cui lavorare nell’opera di revisione.

Centralizzazione del sistema delle autorizzazioni. Non più relative ai singoli Stati, saranno valutate attraverso un’opinione dell’Autorità per la sicurezza alimentare europea (Efsa) e approvate o rigettate dalla Commissione stessa; questo punto ha l’appoggio del Parlamento.

Adozione di una procedura semplificata per l’introduzione nell’Ue di cibo ritenuto sicuro da paesi terzi. Il Parlamento ha sensibilmente modificato la proposta originale riguardo al sistema da utilizzare, ma sembra esserci accordo fra i due organi.

Protezione dei dati scientifici prodotti dalle aziende che hanno condotto test sui propri alimenti considerabili come novel foods.

Introduzione nel testo della revisione di una definizione scientifica di nanomateriali, in grado di adattarsi all’evoluzione scientifica. Qui si iniziano a toccare temi caldi, motivi di tensione fra Commissione, Parlamento e Consiglio, quali nanotecnologia e clonazione. Infatti sia il Consiglio che il Parlamento premerebbero per vedere al più presto la definizione nel testo della proposta, ma la Commissione sembra volerla posticipare, anche per l’intento dichiarato di volerla strutturare su basi scientifiche e non politiche.

Raggiungimento di un accordo sulla necessità di un’autorizzazione caso per caso nell’utilizzo di nanomateriali negli alimenti o nel loro imballaggio. L’obiezione del Parlamento è sulla mancanza di metodi scientifici adeguati per testare la sicurezza di tali materiali, e quindi la necessità di applicare al loro uso una moratoria.

Etichettatura sistematica di tutti gli alimenti contenenti nanotecnologie. È stata richiesta dal Parlamento e accolta con favore dalla Commissione, anche se ancora non sono state definite le possibili modalità o possibilità di sistematizzazione di tali informazioni.

Inserimento di cibo derivante da animali clonati nei novel foods. La Commissione ha preso atto del chiaro voto di maggioranza del Parlamento contro questa proposta, e si dice disposta a valutare nuovamente se tale regolamento sia la sede adatta per decidere della legalizzazione del “cibo clonato”. Sembra esclusa tuttavia una legge ad hoc, almeno fino al report previsto per fine anno sull’attuale situazione della commercializzazione del cibo derivante da animali clonati nell’attuale mercato extraeuropeo.

Si tratta dunque di un percorso ancora accidentato e pieno di incertezze e tensioni, quello per la revisione della regolamentazione per l’introduzione dei novel foods, soprattutto riguardo a temi come nanotecnologie e clonazione dove non solo il Parlamento, ma la stessa opinione pubblica europea, e quindi anche italiana, si è espressa in gran maggioranza con scetticismo.

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