il Punto Coldiretti

Moria delle api, prorogato il divieto di uso sulle sementi conciate ai neonicotinoidi

La pubblicazione del D.M. 14 settembre 2009 “Proroga della sospensione cautelativa dell’autorizzazione di impiego per la concia di sementi dei prodotti fitosanitari contenenti le sostanze attive clothianidin, thiamethoxam, imidacloprid e fipronil” segna un nuovo passo nella complessa vicenda che vede coinvolti apicoltori, maiscoltori, industrie sementiere e produttori di fitofarmaci.

Con il D.M. 17 settembre 2008 era stata sospesa l’autorizzazione all’impiego delle sostanze attive clothianidin, thiamethoxam, imidacloprid e fipronil (neonicotinoidi), in virtù di un possibile nesso di causa ed effetto, rispetto al fenomeno della moria delle api, tra il loro utilizzo e la concia delle sementi di alcune colture, tra le quali la principale è costituita dal mais. La stessa Amministrazione aveva, successivamente, previsto i limiti temporali di detta sospensione, fissandoli al 20 settembre 2009.

La decisione di proroga della sospensione dell’uso dei nicotinoidi sopra indicati fino alla data del 20 settembre 2010, è stata assunta dal Ministero del lavoro della salute e delle politiche sociali e condivisa dal Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, sulla base dei risultati prodotti dal progetto Apenet del quale, però, non sono stati ancora diffusi i contenuti ed i risultati.

Considerato che l’intera problematica è all’attenzione della Commissione Europea per l’adozione di provvedimenti uniformi tra tutti gli Stati membri a tutela della salute pubblica, veterinaria e dell’ambiente, il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, su proposta del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ha confermato, in via precauzionale, la sospensione temporanea dei citati principi attivi, in attesa di ulteriori e più approfondite conoscenze.

Il progetto Apenet, che è stato finanziato  per valutare l’efficacia e gli effetti del decreto di sospensione dell’uso dei neonicotinoidi nella concia delle sementi di mais e fornire risposte alle problematiche legate ai fenomeni di mortalità e di spopolamento di famiglie di api, ha previsto un monitoraggio sul territorio, interventi sulle seminatrici e sulla concia delle sementi, una valutazione degli effetti degli agrofarmaci e l’approfondimento delle problematiche collegate alle patologie delle api, con particolare riferimento all’individuazione dei fattori coinvolti nella sindrome del collasso della colonia.

A tal fine è stato creato un gruppo di esperti di riferimento, appartenenti alle principali istituzioni coinvolte (Servizi Veterinari, Servizi Fitosanitari, Istituti Zooprofilattici e Enti di Ricerca), ai quali gli apicoltori e gli agricoltori potevano fare riferimento, utilizzando, su Internet, l’apposito forum della Rete Rurale (www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/860).

Le motivazioni scientifiche che supportano la reiterazione del divieto, sono indicate nelle premesse al D.M. 14 settembre 2009, il quale specifica  che la rete di monitoraggio, attivata su tutto il territorio nazionale e prevista nell’ambito del «progetto Apenet», ha rilevato nel primo semestre dell’anno 2009 solo due episodi di moria delle api, contro i 185 episodi segnalati nella primavera del 2008. 

D’altra parte, nelle premesse al decreto si evidenzia che non è emersa una significativa riduzione nell’emissione delle polveri, ne’ a terra, ne’ nell’aria, dai dati ottenuti dalle sperimentazioni condotte in campo tramite il ricorso al sistema di abbattimento della polverosita’ dual piper deflector (si tratta di tubi che applicati alle seminatrici orientano le polveri sul terreno limitandone la dispersione nell’ambiente). Tale sistema è stato applicato alle macchine seminatrici di tipo pneumatico, usando sementi conciate con le sostanze attive clothianidin, thiamethoxam, imidacloprid e fipronil, la cui polverosita’, misurata con il metodo Heubach, non superava i 3g/100 Kg. 

Come è noto, il seme conciato è costituito da una pellicola, dal principio attivo e dall’aggiunta di un adesivante per il contenimento delle polveri nell’ambiente. Nonostante tale processo, un minimo di immissione di polveri nell’ambiente è comunque presente e i ricercatori hanno misurato con il citato metodo Heubach tale immissione, assumendo come riferimento la miglior semente conciata che è possibile produrre da parte dell’industria la cui perdita di polveri è pari al massimo al parametro di 3g/100kg. Le sperimentazioni condotte avvalendosi dell’uso del sistema dual piper deflector sulle seminatrici  hanno dimostrato che non è possibile abbattere le immissioni, al di sotto di tale  limite, nonostante il dispositivo tecnico indicato.

L’uso di tale sistema  sulle seminatrici era, infatti, considerata una delle possibili soluzioni per l’abbattimento delle polveri inquinanti e per scongiurare la prosecuzione del divieto.
 Pertanto, le Amministrazioni competenti hanno deciso di continuare ad avvalersi del principio di precauzione al fine di contenere il fenomeno della moria delle api.

Nei prossimi giorni Coldiretti convocherà il gruppo di lavoro sull’apicoltura per valutare e discutere i riflessi del provvedimento sul comparto e più in generale sull’agricoltura.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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