il Punto Coldiretti

Nuove possibilità di marketing per prodotti di origine vegetale, arriva la lista dei “botanicals”

Belgio, Italia e Francia hanno dato il via ad un progetto innovativo a livello europeo per armonizzare l’uso di piante ed estratti vegetali tradizionali entro gli integratori, o per scopi alimentari “diversi”. Tali estratti, comunemente noti come “botanicals”, hanno oggi uno status incerto:  non sono sottoposti alla valutazione di Efsa (l’Agenzia per la sicurezza alimentare) sui claims nutrizionali e di salute come gli altri alimenti. Ma nemmeno hanno trovato “casa” in normative di altro tipo.

Uno dei temi caldi riguardava la possibilità, per tali sostanze, di vantare di fronte ai consumatori proprietà benefiche in ragione di un uso tradizionale consolidato, di una sicurezza alimentare più generale e di una evidenza circa la salubrità, valutata con criteri meno rigidi rispetto a quanto richiesto dalle autorità europee, che normalmente chiedono studi controllati e randomizzati (con gruppo di controllo).

Il progetto in questione, denominato Belfrit, ha consentito di definire, sulla base di una revisione delle liste nazionali secondo le attuali evidenze scientifiche, un elenco aperto e aggiornabile, ma comune tra i 3 paesi, di sostanze e preparati vegetali (“botanicals”) impiegabili negli integratori alimentari.
 
La mossa potrebbe presto provocare una nuova ondata di armonizzazioni in Europa, inclusi quei paesi, come il Regno unito, in cui gli integratori vegetali sono valutati alla stregua dei farmaci. Il principio di fondo? L’estratto vegetale autorizzato in uno stato lo diventa anche per gli altri aderenti al progetto, secondo un principio del mutuo riconoscimento. Che dovrebbe in effetti portare ad un migliore funzionamento del mercato e soprattutto, ad una maggiore tutela della salute pubblica, con minori incertezze su ciò che fa bene e ciò che invece è insicuro.

L’Italia, per tramite del Ministero della Salute, ha aggiornato a tal proposito il  Decreto ministeriale 9 luglio 2012 circa la “Disciplina dell’impiego negli integratori alimentari” con il Decreto 27 marzo 2014. Il nuovo dispositivo permette di sdoppiare la lista italiana (allegato 1con gli effetti fisiologici benefici come indicati dalle linee guida del ministero) dalla lista Belfrit (allegato 1 bis).
 
In attesa della redazione della lista definitiva Belfrit, gli operatori possono usare entrambi gli elenchi, ma facendo attenzione. Botanicals non inclusi nella stessa lista Belfrit potranno essere segnalati e recuperati tramite una segnalazione apposito (modulo ed elementi utili) entro il 30 settembre 2014. Al momento, pertanto, è consentito l’impiego negli integratori delle piante dell’allegato 1 e/o dell’allegato 1.bis, in attesa della lista “finale” che diventerà l’elenco unico delle piante utilizzabili.

Per l’eventuale recupero di piante presenti esclusivamente nell’allegato 1, gli operatori possono inviare il con i dati e gli elementi utili, entro il 30 settembre 2014 presentando l’apposito modulo.
Il Ministero ha inoltre provveduto a pubblicare una nota, Elementi esplicativi per una corretta applicazione del decreto 27 marzo 2014 che modifica il DM 9 luglio 2012.

Diversi sono i botanicals di interesse agricolo. L’aglio, per fare un esempio, può vantare proprietà per la “regolare funzionalità dell’apparato cardiovascolare, metabolismo dei trigliceridi e del colesterolo, regolarità della pressione arteriosa, fluidità delle secrezioni bronchiali, benessere di naso e gola, funzione digestiva, antiossidante”. Il peperoncino garantisce “funzione digestiva,  eliminazione dei gas intestinali, regolare funzionalità dell’apparato cardiovascolare, normale circolazione del sangue, stimolo del metabolismo, antiossidante”.
Ma ci sono poi un gran numero di estratti vegetali ed erboristici, incluse diverse piante officinali come artemisia, echinacea, equiseto, eleuterococco, ma anche prodotti più tradizionalmente legati alla produzione agricola, come brassicacee, agrumi; indivia (funzione digestiva ed epatobiliare) fino a caffè e tè verde (per proprietà antiossidanti e drenanti). Una opportunità in più insomma anche per chi fa agricoltura.

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