il Punto Coldiretti

Nuove tecniche di costituzione delle sementi, no all’impiego in agricoltura bio

Il Praesidium del Copa Cogeca  ha approvato un progetto di dichiarazione sulle nuove tecniche di costituzione (Nbt) delle sementi. Il documento, oggetto di un complessa discussione, ha visto il Segretariato fortemente sbilanciato a favore delle Nbt, nonostante alcune perplessità sollevate dal gruppo di lavoro dell’agricoltura biologica e la decisa opposizione, in questo ambito, di Coldiretti e dell’organizzazione spagnola Coag.

Il tema è stato illustrato dal presidente del gruppo di lavoro sementi, il danese Thor Kofoed, il quale ha messo in evidenza come le cosiddette Nbt, si siano molto sviluppate nell’Unione Europea, proprio per il sussistere del divieto di introduzione degli Ogm. La categoria delle Nbt comprende almeno due ambiti: da un lato, le tecniche riconducibili alla mutagenesi, che può essere considerata una tecnica completamente convenzionale. Dall’altro alto, le numerose (almeno 9 sino ad ora) tecniche di cisgenesi, rispetto alle quali, invece sussistono dubbi sul piano scientifico in merito alla loro transgenicità e quindi alla loro possibile assimilazione con la disciplina europea degli Ogm. In merito si è in attesa da parte della Commissione Europea, della pubblicazione di un parere giuridico che è stato più volte posticipato e che dovrebbe esere emanato entro la fine dell’anno.

In tale contesto, il presidente del gruppo di lavoro sementi del Copa Cogeca ha proposto al Praesidium di inserire nel testo un passaggio specifico sulla valutazione caso per caso di ogni tecnica da parte di esperti nonché di scrivere una lettera alla Commissione Europea per chiedere di separare chiaramente il tema della mutagenesi, da considerarsi tecnica convenzionale e, pertanto, adottabile senza problemi, dalla cisgenesi, per la quale è necessario attendere pareri scientifici in merito alla natura di tale nuova tecnologia e sul suo impatto sulla salute umana e l’ambiente.

Sulla base di tale discussione, Coldiretti ha annunciato una serie di riserve puntuali sul documento, piuttosto che una riserva generale. In particolare, Coldiretti ritiene del tutto incompatibile con il metodo di produzione biologico, l’adozione di Nbt: infatti, l’argomentazione addotta da alcune organizzazioni, secondo la quale il metodo di produzione biologico in quanto soggetto a limitazioni deve necessariamente avvalersi delle Nbt, non è condivisibile in quanto essendo tale processo produttivo ispirato al rispetto del principio di naturalità,  del minimo impatto ambientale e di elevati standard di benessere animale,  è evidente che comporta in sé l’osservanza di pratiche più restrittive rispetto all’agricoltura convenzionale.  Il  biologico è una scelta volontaria e non cogente, quindi,  se un ‘impresa agricola non è in grado di poter rispettare il disciplinare previsto dalla legislazione comunitaria,  ha sempre la possibilità di scegliere altri metodi di produzione.

La lista delle tecniche che comportano una modificazione  genetica, indicate all’allegato IA parte 1, della direttiva 2011/18/CE non è esaustiva e non può essere usata come un valido riferimento,  dal momento che queste nuove tecniche non erano conosciute 15 anni fa quando la direttiva é stata adottata. Le esclusioni dalla definizione di Ogm, elencate in allegato IA parte 2 e allegato 1B non si applicano a nessuna di queste nuove tecniche. Il considerando 17 della dir. 2001/18/CE chiarisce che le esclusioni dall’ambito di applicazione della direttiva elencate in allegato 1B erano previste, per escludere prodotti che erano presenti, già a quel tempo, sul mercato per un certo periodo. La direttiva citata, inoltre, non si applica agli organismi ottenuti attraverso determinate tecniche di modificazione genetica utilizzate convenzionalmente in varie applicazioni con una lunga tradizione di sicurezza.

Orbene, nessuna delle Nbt è andata oltre la fase di sperimentazione ed il loro impiego in molte parti del mondo è molto recente e non è stato oggetto di alcuna  valutazione del rischio. Per cui nessuna di tali tecniche può considerarsi sicura. La Commissione Ue, secondo Coldiretti, deve, pertanto,  chiarire rapidamente la situazione,  prima che piante ottenute con queste tecniche inizino ad essere immesse nell’ambiente su scala commerciale.
Coldiretti si è opposta anche all’adozione di tecniche che accelerino i tempi naturali di selezione delle varietà per ragioni esclusivamente di mercato e per forzare ulteriormente  le rese di alcune varietà di colture che hanno raggiunto ormai il massimo di produzione per ettaro così come non condivide l’ammissibilità di tali tenciche con la motivazione che applicando loro la normativa sugli Ogm si dovrebbe ricorrere a  sistemi di tracciabilità definiti, dalle organizzazioni favorevoli alle Nbt, "costosi e bersaglio di frodi".

Coldiretti condivide, invece, la proposta di garantire che i progetti di ricerca, sviluppo e innovazione circa le nuove tecniche di costituzione non siano esternalizzati al di fuori dell’Ue e che gli istituti pubblici di ricerca possano continuare ad accedere alla sperimentazione di tali  nuove tecniche, così come é favorevole  a che il programma dell’Ue, Horizon 2020, sostenga i progetti di ricerca, innovazione e sviluppo inerenti alle nuove tecniche di selezione in agricoltura; esso dovrebbe altresì fornire il sostegno scientifico necessario a determinare le nuove tecniche di selezione compatibili con le esigenze della produzione biologica e accrescere la sicurezza giuridica necessaria alle imprese di selezione vegetale per sviluppare soluzioni innovative a livello commerciale.

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