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Ok al Piano di Sviluppo Rurale Nazionale, ecco cosa prevede

E’ stato definitivamente approvato dalla Commissione europea il Programma nazionale di sviluppo rurale (PSRN) dell’Italia, che delinea le priorità dell’Italia per l’utilizzo di circa 2, 14 miliardi di euro di spesa pubblica. Il finanziamento è suddiviso in tre misure: gestione del rischio (1,64 miliardi di euro), investimenti irrigui (300 milioni di euro) e biodiversità animale (200 milioni di euro).

Per la gestione del rischio, il programma mira a consolidare e ampliare a nuovi settori e territori l’assicurazione delle produzioni agricole, sviluppando strumenti nuovi come i fondi di mutualizzazione e per la stabilizzazione dei redditi aziendali. Il programma, quindi, prosegue e rafforza il ruolo di tutela ex ante contro i danni da calamità naturale garantito finora dal Fondo di Solidarietà Nazionale, che resterà parzialmente operativo solo per il risarcimento dei danni ex post. Circa 90.000 aziende agricole italiane beneficeranno di un aiuto per attivare gli strumenti di gestione dei rischi.

La misura sugli investimenti irrigui punta invece a sostenere la competitività del settore, inserendosi anche nella Direttiva Quadro sulle acque 2000/60, che costituisce il riferimento normativo europeo per la salvaguardia e la tutela dei corpi idrici. La valutazione dei progetti di investimento nel settore dell’irrigazione sarà effettuata a livello di bacino idrografico interregionale. Ulteriori finanziamenti al settore potranno essere assicurati dal Fondo di Sviluppo e Coesione, soprattutto per il Mezzogiorno. Saranno interessati da infrastrutture relative a sistemi d’irrigazione più efficienti circa 395.000 ettari di terreno.

La misura sulla tutela della biodiversità animale ha invece l’obiettivo della salvaguardia e del miglioramento delle popolazioni e razze animali di interesse zootecnico, con l’intento di accrescere la sanità e il benessere degli animali, di ridurre l’impatto ambientale e di migliorare la qualità delle produzioni. Il Programma nazionale punta inoltre a favorire la cooperazione di tutti i soggetti della filiera, per realizzare un sistema di raccolta dati ispirato ai principi di trasparenza dei risultati e di pubblica utilità dei prodotti. Gli interventi relativi alla conservazione della biodiversità animale riguarderanno circa 39 razze bovine. Gli uffici di Coldiretti sono a disposizione per ulteriori informazioni.

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