il Punto Coldiretti

Agricoltura, laboratorio per “un invecchiamento attivo”

Garantire  le condizioni per un “invecchiamento attivo”  mettendo in campo nuove strategie, ma soprattutto una legge  quadro nazionale.  E’ l’obiettivo a cui punta il Coordinamento Italia di Age Platform Europe. In un convegno promosso presso la  Coldiretti a cui hanno partecipato tutte le associazioni che aderiscono a Age Italia  sono stati illustrati i punti chiave del provvedimento.

L’invecchiamento attivo in una società in cui aumentano le fasce degli “over” è una sfida obbligata come ha ricordato  aprendo i lavori il presidente dei “Senior Coldiretti”, Giorgio Grenzi.

Alla tavola rotonda,  che ha anticipato il convegno di tre giorni di Age Platform Europe, hanno preso parte la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti (in collegamento), la coordinatrice di Age Italia, Maria Ruffino Aprile che ha illustrato il progetto di legge, Cecilia Guariglia del Dipartimento Psicologia dell’Università La Sapienza, il giornalista e scrittore Antonio Padellaro, Andrea Principi dell’Istituto Ricerca Inrca di Ancona e Maciej Kucharczyk, segretario Age Platform Europe.

Le azioni che si punta a mettere in campo partono da un principio fondamentale  e cioè  dire basta alle discriminazione basate sull’età. Poi  migliori servizi di cura e assistenza,  ma soprattutto  partecipazione alla vita sociale.

In una parola un  cambio culturale che consenta di superare stereotipi  sugli over secondo cui a questa fascia di cittadini andrebbero indirizzati solo interventi di carattere assistenziali, mentre con la nuova legge si intende  cambiare  radicalmente registro. La salute – è stato ricordato da tutti i relatori – è un presupposto fondamentale per invecchiare in modo attivo, ma è riduttivo limitare le azioni solo all’assistenza. Investire sulla cosiddetta “economia d’argento” può rappresentare una opportunità importante  se  si fonda su un Patto intergenerazionale.

Il progetto di legge prevede un piano triennale con finanziamenti dedicati e  risorse a valere dal Pnrr con interventi  per tutelare i diritti fondamentali alla salute, all’autonomia, alla partecipazione (valorizzazione del ruolo sociale dei senior), alla dignità di vita.

Le finalità della legge quadro sono  quelle di favorire la partecipazione attiva allo sviluppo socio-economico-culturale del contesto sociale e del territorio in cui l’anziano opera.

Le azioni sono ad ampio raggio e spaziano dalla realizzazione di e-community socio culturali soprattutto nei territori svantaggiati alla ricostruzione di reti di quartiere. Un aspetto primario è rappresentato salute e la legge infatti riafferma il diritto universale alle cure e il rifiuto di un modello di sanità selettiva. Ma è  ugualmente importante  il ruolo della formazione e riqualificazione anche con protocolli con istituzioni scolastiche, parti sociali, ordini professionali, associazioni di volontariato.

Nell’Unione europea una strategia per l’invecchiamento attivo è in atto già da 2012 anche con finanziamento mirati. In Italia  si stanno muovendo i primi passi anche se la situazione non è omogenea su tutto il territorio nazionale, perché alcune regioni sono già avanti con i programmi e dispongono  di risorse economiche.

Si è comunque già tentato di proporre leggi quadro nazionali. Il primo  progetto riale al 2016.

Ora i tempi sono considerati maturi per una legge nazionale tenendo conto che secondo Eurostat nel 2021 il 21% della popolazione aveva più di 65 anni e il primato va all’Italia con il 23% di cittadini senior.

Per questo il nostro Paese ha le carte in regola per diventare un laboratorio di una politica su misura degli anziani che sia orientata a tutelarne soprattutto i diritti e che aiuti a superare tutta una serie di deficit da quelli tecnologici  ai sensoriali e che soprattutto sconfigga il grande nemico, la solitudine.

E in questo laboratorio un ruolo di primo piano lo potrebbero giocare gli agricoltori che continuano a lavorare ben oltre l’età pensionabile e che trasferiscono ai giovani i saperi della terra.  Soprattutto in questa fase di rilancio dell’agricoltura in cui la sapienza dei senior  affiancata alla spinta hi tech degli under 40 potrebbe davvero fare la differenza.

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