il Punto Coldiretti

Il nostro Ringraziamento in tempo di pandemia

E’ la festa più importante delle nostre campagne. Le sue radici sono antiche. E’ il capodanno delle campagne. La celebrazione della giornata del ringraziamento è un anello di una storia straordinaria che ha coinvolto una catena di generazioni di agricoltori che hanno preso coscienza non solo della loro dignità, ma anche del peso della loro presenza organizzata.

La giornata del ringraziamento è una festa che è rimasta così come gli agricoltori l’hanno voluta, facendola crescere come una pianta che oggi stende i suoi rami su tutto il territorio nazionale. E’ una giornata in cui fare memoria riconoscente dell’opera buona della creazione, dono di Dio all’umanità, per continuare a vegliare su di essa e per amministrarla con saggezza senza stravolgerla. Ci sono voluti millenni per ricamare le nostre campagne e le nostre colline. Tanti passi misurati dei contadini con le spalle piegate sotto il peso del duro lavoro.

Ringraziare perché la terra è dono benedetto: gratitudine a Dio e ai contadini per il loro sapiente lavoro.

In tutta Europa San Martino è la data cruciale dell’anno agricolo, con il passare delle stagioni ritmato da solstizi ed equinozi, accompagnati dalle rogazioni, le processioni per propiziare il buon esito della semina, dei raccolti e per la conservazione delle riserve alimentari durante l’inverno. La Festa di San Martino in tutto l’Occidente ha segnato per secoli la scadenza dei rapporti di lavoro e il rinnovo dei contratti d’affitto. Il giorno innanzi, il 10, per intere generazioni è stato il temuto giorno dello scomio (o escomio, cioè la disdetta, il congedo). Quanti sanmartini hanno patito e subìto, fino alla riforma agraria, che è del 1950, i contadini gettati sulla strada, da un giorno all’altro, con le poche masserizie, senza alcun obbligo per i padroni di giustificare la rescissione del patto! Un no senza appello, che condannava alla fame, alla migrazione, alla disperazione.

La Coldiretti già dalla sua fondazione ha voluto dare un nuovo significato alla celebrazione, per San Martino, dell’inizio dell’annata agraria con l’istituzione della Giornata del Ringraziamento nel 1951. Una scelta felice quella dei fondatori della Coldiretti che coincide con l’avvio nel 1950 della rivoluzionaria riforma agraria che aveva dato il via all’unica redistribuzione di ricchezza mai avvenuta in Italia con 3,6 milioni di terra sottratta al latifondo incolto e improduttivo e redistribuita a oltre un milione di contadini.

La Giornata del Ringraziamento è ancora oggi, nell’era della nuova agricoltura, uno dei momenti centrali della vita delle campagne italiane che la Conferenza Episcopale Italiana, a sua volta, ha assunto tra le ricorrenze del calendario liturgico e la celebra, secondo la tradizione iniziata dalla Coldiretti, ogni seconda domenica di novembre in tutte le chiese della Nazione. Sui territori, in ogni angolo d’Italia, la Giornata viene organizzata dalla Coldiretti fino a sant’Antonio Abate, il 17 gennaio, l’altra grande festa delle campagne italiane.

In questi 70 anni gli agricoltori hanno conquistato nuovi spazi legati a pieno titolo alla professionalità e alla partecipazione alla vita sociale. La storia non è solo un susseguirsi di anni, ma anche il luogo dove il tempo racconta la preziosa eredità del genio creativo e generoso di tanti uomini e donne coltivatrici che hanno protetto e coltivato l’alleanza feconda con la terra. L’agricoltura italiana sta dando un apporto fondamentale a servizio del Paese con la sapienza del coltivare e del custodire, portatrice di responsabilità ambientale e sociale. L’Italia è una grande risorsa con le sue enormi opportunità e con un’agricoltura straordinariamente moderna. I prodotti agricoli sono identitari, legati ai saperi antichi, alla convivialità, ai sapori che riflettono l’anima religiosa ed universale del lavoro agricolo, un valore da preservare, perché non sia solo un bene prezioso del passato ma un patrimonio a cui attingere anche oggi.

La giornata del Ringraziamento rappresenta per gli agricoltori un momento di alto valore identitario. Tutte le sezioni Coldiretti, dalla più piccola fino agli uffici zona e alle federazioni, sono particolarmente attive nell’organizzazione di quella che è divenuta la vera festa dell’agricoltura e che vede il momento centrale in migliaia di celebrazioni liturgiche con l’emozionante offerta dei doni della terra.

Ogni anno vengono promosse migliaia di autentiche feste che coinvolgono gli agricoltori soci della Coldiretti e le comunità locali con momenti di promozione delle produzioni delle nostre campagne e occasioni convegnistiche e di riflessione.

L’attuale situazione pandemica e le conseguenti disposizioni delle autorità centrali e regionali e delle amministrazioni locali ci chiamano, quest’anno, a una celebrazione della nostra Festa là ove sarà possibile, sempre alla luce dei nostri valori e della tradizione, in un clima di grande sobrietà e limitando le iniziative nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e di tutte le disposizioni di prevenzione della diffusione del virus Covid-19.

Anche se la situazione è difficile, il dovere del dire Grazie al Signore resta vivo in tutti gli agricoltori, sempre nella logica di esaltare la loro fede cristiana e il valore dell’appartenenza alla comune famiglia della Coldiretti.

Con orgoglio, anche nelle limitazioni che saranno imposte dalla autorità, come sempre, quest’anno partecipiamo con fede e fiducia alla nostra Festa portando con noi i labari delle sezioni territoriali e le nostre bandiere, che sicuramente non sostituiscono la presenza fisica dei soci ma contribuiscono a dare il senso della partecipazione corale al Ringraziamento di tutte le famiglie coltivatrici associate alla Coldiretti.

Anche nelle difficoltà, e ancora di più quest’anno, gli agricoltori sentono vivo il dovere di rendere grazie a Dio per il raccolto dei campi e di implorarne la benedizione sui nuovi lavori.

Don Paolo Bonetti

Consigliere ecclesiastico della Coldiretti

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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