il Punto Coldiretti

Più ricerca italiana per competere, accordo tra Coldiretti, Cnr e Fcs

Sviluppare la ricerca per aumentare la competitività del made in Italy a tavola con una produzione di qualità, sicura ed ambientalmente compatibile. E’ l’obiettivo dell’accordo siglato da Coldiretti, Consiglio nazionale per la ricerca (Cnr) e Fondazione per il clima e la sostenibilità (Fcs).

Il protocollo è stato sottoscritto dal presidente di Coldiretti Sergio Marini, da Luciano Maiani, presidente del Cnr, e da Gianpiero Maracchi, presidente della Fcs. Nei fatti, il documento dà il via a una collaborazione per l’individuazione e lo sviluppo di un portafoglio di Programmi di ricerca, trasferimento tecnologico e innovazione su temi di comune interesse.

“Nel territorio ci sono le leve competitive per uscire dalla crisi che la ricerca puo’ contribuire a far emergere in un mercato dove si affermano nuovi modelli che si fondano sulla combinazione ottimale tra qualità, sicurezza e sostenibilità economica, sulla percezione della responsabilità sociale ed ambientale che si ha in ogni atto di acquisto e sul rapporto tra il cibo ed il territorio con il riconoscimento del valore che ha l’identità territoriale delle produzioni” ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini. Il futuro della nostra agricoltura – ha precisato Marini – sarà nell’essere diversi e migliori e non omologati a quei sistemi produttivi che operano con strutture di costi per noi irraggiungibili ed in situazioni di dumping sociale ed ambientale intollerabili.  

“L’Italia, per acquistare competitività e per assicurare il proprio posizionamento nel contesto della compatibilità globale e dei cambiamenti in atto a livello mondiale – si legge nel documento – con risvolti economici, sociali e ambientali, deve darsi una nuova strategia di sviluppo”.

Tale transizione esige cambiamenti sostanziali che coinvolgono sia le strutture di ricerca che quelle del sistema produttivo nazionale, in particolare le imprese agroalimentari, che costituiscono la base per una produzione Made in Italy competitiva, sicura, di qualità ed ambientalmente compatibile.

La qualità, la salute, la protezione dell’ambiente, la gestione della risorsa idrica, la gestione del rischio idro-geologico, la sicurezza del territorio sono, infatti, istanze fortemente sentite dai cittadini, le quali, oltre a costituire una vera e propria domanda sociale, rappresentano un’opportunità per le imprese ed il sistema socioeconomico nel suo insieme – sottolinea il testo dell’accordo.

Per rispondere a tali esigenze, le imprese agricole e la società, nelle sue diverse componenti costitutive, necessitano di essere orientate, sempre di più, verso un’economia a basso tenore di carbonio ed investimenti verdi per la realizzazione di strategie di mitigazione ed adattamento al cambiamento climatico e per il miglioramento della sicurezza dei territori; obiettivi che richiedono un incremento di innovazione tecnologica.

Cnr, Coldiretti e Fondazione definiranno un programma pluriennale per una metodologia operativa di interventi da proporre al Governo del Paese, con il coinvolgimento dei diversi attori del sistema produttivo e della ricerca (la Pubblica Amministrazione che eroga incentivi a sostegno dell’innovazione nelle piccole imprese, il Sistema camerale, le Associazioni imprenditoriali, il Cnr stesso, le Università e gli Enti pubblici di ricerca), le cui missioni non sono oggi sempre complementari e coordinate.

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