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Ecco le novità previdenziali della Legge di bilancio 2023, aumentano le pensioni minime

È legge la finanziaria per il 2023: introdotto un nuovo sistema di rivalutazione delle pensioni e l’innalzamento a 600 euro delle minime per gli over 75. 35 i miliardi stanziati. Le novità più interessanti sono sul versante previdenziale e interessano milioni di cittadini e famiglie, lavoratori e pensionati. Ecco i punti principali.

Rivalutazione pensioni

Contro inflazione e caro vita, è stata trovata l’intesa sulla rivalutazione automatica delle pensioni a tutela dei soggetti più bisognosi: in via transitoria per i prossimi due anni (2023 e 2024) si arriverà ad una rivalutazione del 120% del trattamento minimo e dell’85% per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo. Le pensioni di importo pari o inferiore godranno in via transitoria di un incremento del 1,5% per il 2023, elevati al 6,4% per i soggetti di età pari o superiore a 75 anni e di 2,7 punti percentuali per l’anno 2024. Per i pensionati con più di 75 anni la pensione minima sale a 600 euro mensili.

Opzione donna

Nel 2023 sarà ancora possibile per le lavoratrici lasciare il lavoro in anticipo con 35 anni di contributi e un’età anagrafica di almeno 60 anni. Potranno tuttavia, fare domanda solo alcune categorie: le caregivers, le invalide almeno al 74%, le licenziate o dipendenti di aziende in crisi. Sconti per chi ha figli: con un figlio si potrà accedere alla pensione a 59 anni di età, con due figli a 58 anni.

APE Sociale prorogata per il 2023.

Quota 103

Inaugurata nel 2023 la sperimentazione della nuova pensione anticipata flessibile, che permetterà di accedere alla pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età. Fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia (67 anni) tuttavia si potrà percepire un assegno non superiore a 5 volte il trattamento minimo (pari circa a 2.800 euro lordi mensili) non cumulabile con altri redditi da lavoro. La vera innovazione sarà per i lavoratori dipendenti, che matureranno i requisiti per quota 103 e decideranno di rinviare la pensione. E’ prevista, in questo caso, la possibilità di percepire un bonus in busta paga pari al valore della quota di contribuzione dovuta dal datore di lavoro, bonus che però non concorrerà ad incrementare la quota di pensione.

Reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza sarà abrogato dal 1° gennaio 2024 in vista di una futura riforma delle misure di sostegno alla povertà e di inclusione attiva. Per il 2023, la prestazione sarà erogata nel massimo di 7 mensilità, ad eccezione dei nuclei familiari con persone con disabilità, minori o almeno sessantenni. I beneficiari saranno altresì tenuti a frequentare percorsi formativi o di riqualificazione professionale almeno semestrali, pena la decadenza dal diritto al RdC per il nucleo familiare del beneficiario; la decadenza si verificherà anche nel caso in cui sia rifiutata la prima offerta di lavoro.

Fiorito Leo

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