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Il riscatto della laurea: conviene?

Non tutti sanno che è possibile valorizzare ai fini pensionistici gli anni dell’università. Tecnicamente si chiama riscatto laurea ed è consentito solo per la sua durata legale. Stabilire poi se convenga o meno è un dubbio molto comune in quanto la scelta è legata a molte variabili.

Secondo l’ultimo Rapporto annuale dell’Inps, pubblicato a luglio scorso, l’introduzione del riscatto agevolato, nel 2019, ha spinto un numero crescente di lavoratori ad informarsi e conseguentemente ad aderire a questa forma di contribuzione volontaria e il numero di domande è triplicato rispetto all’anno precedente. Nel 2019 il numero di domande di tipo ordinario è aumentato da 27.105 a 46.650, un po’ meno del doppio, a cui si aggiungono le nuove domande agevolate, 27.205, un volume simile a quello legato alle ordinarie lavorate nel 2018. In questo articolo cercheremo di fare un po’ di chiarezza.

Cos’è il riscatto della laurea

Il riscatto del corso legale di laurea è una possibilità oggi offerta non solo ai lavoratori dipendenti, autonomi, professionisti, ma anche a coloro che non abbiano mai svolto un’attività lavorativa e non siano mai stati iscritti ad una forma pensionistica (gli inoccupati).

Tali periodi una volta riscattati sono equiparati ai periodi lavorativi e valgono sia per maturare il diritto a pensione, sia per incrementarne l’importo.
Per riscattare gli anni di università è necessario aver conseguito la laurea o titoli equiparati e i periodi non devono essere coperti da altra contribuzione. Il riscatto può riguardare l’intera durata legale del corso di studi o solo una parte ed è anche possibile riscattare due o più lauree.

Quanto costa riscattare la laurea

I costi variano in relazione alla collocazione temporale degli anni di studio che si vogliono riscattare (se precedenti al 1995 o successivi) e per gli inoccupati.

Nel 2019 è stata introdotta un’agevolazione riservata al riscatto dei periodi di studi dal 1996 (per quelli precedenti e a cavallo, l’agevolazione è condizionata all’opzione al contributivo) e da coloro che al momento della richiesta hanno almeno un contributo versato nella gestione Inps. Il costo del riscatto agevolato è basato su un parametro uguale per tutti e per le domande presentate nel 2021, è pari a 5.264,49 euro per un anno di corso (peraltro stesso meccanismo di quello utilizzato ormai da tempo per i cd. inoccupati).

Il pagamento del riscatto di laurea, ordinario e agevolato, può essere dilazionato fino a 120 rate mensili (dieci anni) ed è deducibile dal reddito. Se, invece, è il genitore a pagare il riscatto per il figlio inoccupato e a carico, potrà beneficiare di una detrazione di imposta pari al 19% dell’importo versato.

In base ai dati Inps, per le richieste di riscatto agevolato l’importo medio pagato è di 20.920 euro nel 2019 e 22.043 nel 2020, valori inferiori a quelli del riscatto ordinario. Ciò è dovuto al metodo di calcolo. Per ciò che riguarda il riscatto ordinario l’importo dovuto passa da 38.645 euro nel 2018 a 47.676 nel 2019, a 57.373 nel 2020.

Fiorito Leo

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