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Pensione e inflazione: gli aumenti contro il caro vita

La situazione del sistema economico ha riportato al centro del dibattito previdenziale l’aumento della spesa pensionistica e le stime della Ragioneria Generale dello Stato contenute nell’ultimo rapporto “Tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio-sanitario” non sono certo incoraggianti. Nel 2023, la spesa aumenterà significativamente portandosi al 16,2% del Pil per raggiungere il picco relativo del 16,8% nel 2044.

Non solo. Le pensioni continuano a perdere potere d’acquisto a causa degli effetti negativi dell’inflazione, per questo il governo con il decreto Aiuti bis è corso ai ripari riconoscendo in via eccezionale due interventi a favore delle pensioni con una spesa valutata in 1.965 milioni di euro per l’anno 2022 e 169 milioni di euro per l’anno 2023.

In primis è riconosciuto in via eccezionale un incremento del 2% delle pensioni in pagamento ad ottobre, novembre e dicembre 2022, ivi inclusa la tredicesima mensilità spettante.

L’incremento è subordinato alla condizione che il complesso dei trattamenti pensionistici del soggetto non superi l’importo mensile pari a 2.692 € lordi. Qualora il trattamento pensionistico complessivo sia superiore al predetto importo e inferiore a tale limite aumentato dell’incremento, l’incremento è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato. Resta fermo che ai fini della rivalutazione delle pensioni per l’anno 2022, il trattamento pensionistico complessivo di riferimento è da considerare al netto dell’incremento transitorio il quale non rileva a tali fini e cessa i relativi effetti al 31 dicembre 2022. Resta ferma l’applicazione, a decorrere dal 1° gennaio 2023, dell’ordinaria disciplina della perequazione automatica.

L’incremento provvisorio non rileva ai fini del computo, per il 2022, dei limiti reddituali previsti per il riconoscimento delle prestazioni collegate al reddito.

Ma gli aumenti pensionistici non finiscono qui. E’ infatti anticipata dal 1° gennaio 2023 al 1° novembre 2022 la decorrenza del conguaglio concernente il calcolo della perequazione definitiva relativa al 2021. Di conseguenza il prossimo 1° novembre tutti i pensionati godranno di un ulteriore conguaglio della rivalutazione delle pensioni nella misura dello 0,2%, in quanto il tasso di inflazione effettivo 2021 è stato del 1,9% e non solo del 1,7% come applicato in via provvisoria dal 1° gennaio 2022. Con la rata di novembre saranno inoltre pagati anche gli arretrati maturati dal 1° gennaio 2022

Tantissime, poi, le novità che ci attenderanno nei prossimi mesi in tema di previdenza e incentivi all’uscita e su cui si discute in questi mesi. Non resta dunque che attendere.

Fiorito Leo

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