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Proposta la Strategia comunitaria per la biodiversità: il ruolo di agricoltura e foreste

La Commissione Europea ha presentato, una proposta per una nuova strategia per proteggere e migliorare lo stato della biodiversità in Europa nel prossimo decennio dal titolo: “La nostra assicurazione sulla vita, il nostro capitale naturale: una strategia comunitaria per la biodiversità fino al 2020”.

La Strategia prevede sei obiettivi per la piena attuazione della normativa vigente in materia di protezione della natura e della rete di riserve naturali, al fine di apportare notevoli migliorie allo stato di conservazione di habitat e specie.

Gli obiettivi sono: migliorare e ripristinare gli ecosistemi e i servizi ecosistemici laddove possibile, in particolare aumentando l’uso delle infrastrutture verdi; garantire la sostenibilità delle attività agricole e forestali; salvaguardare e proteggere gli stock ittici dell’Ue; contenere le specie invasive, sempre più spesso causa della perdita di biodiversità; aumentare il contributo dell’Unione all’azione concertata internazionale per scongiurare la perdita di biodiversità.

Il documento della Commissione dedica un apposito capitolo all’agricoltura ed alle foreste che sono considerati settori aventi un ruolo di prioritaria importanza nella tutela e valorizzazione della biodiversità.

L’obiettivo per l’agricoltura da raggiungere entro il 2020 è quello di aumentare al massimo il numero di aree agricole tramite pascoli, terreni arabili (seminativi) e colture permanenti che siano oggetto di misure di promozione della biodiversità previste dalla Politica Agricola Comunitaria per garantire la conservazione delle biodiversità e giungere ad un miglioramento quantificabile dello stato di conservazione delle specie e degli habitat che dipendono dall’agricoltura o che ne subiscono l’impatto nonché dei servizi ecoambientali al fine di contribuire allo sviluppo sostenibile.

La quantificazione del miglioramento della biodiversità dovuto all’attività agricola viene valutato anche sulla base degli habitat degradati ripristinati grazie ad interventi delle imprese agricole.

Per il settore forestale, la Strategia stabilisce che  entro il 2020 devono essere attuati i piani di gestione forestale o strumenti equivalenti in linea con la gestione sostenibile delle foreste per tutti i boschi pubblici e per quelli privati, al di sopra di una certa dimensione, elaborati dagli Stati membri o dalle Regioni e comunicati nei Piani di Sviluppo Rurale che ricevono fondi  dalla Politica di Sviluppo Rurale in modo da poter monitorare il miglioramento  della conservazione dello stato delle specie e degli habitat derivanti dalle misure forestali nonché dei servizi ambientali alla collettività che ne derivano.

Per i boschi di piccola dimensione, gli Stati membri possono prevedere incentivi supplementari per incoraggiare l’adozione di piani di gestione o strumenti equivalenti sempre che siano in linea con una gestione sostenibile delle foreste.

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