Rinnovabili, il Cnel lancia l’allarme sulle infiltrazioni mafiose
E’ allarme su presunte infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore dell’energie rinnovabili. L’Osservatorio socio-economico del Cnel sta conducendo un’indagine per individuare gli aspetti del fenomeno e promuovere incisive iniziative di contrasto. Ciò che si verifica, in particolare, è la richiesta di “pizzi” sui siti e sulle autorizzazioni, nonché l’accaparramento di terreni da parte delle organizzazioni criminali che investono direttamente o rivendono a società esterne, per l’istallazione di impianti ad energia rinnovabile. Tali operazioni illegali si sono riscontrate e rivestono aspetti particolarmente allarmanti nel settore eolico, rispetto al quale sono in atto presso le procure sette inchieste nelle Regioni della Sardegna, Sicilia, Campania, Calabria e Puglia. Dunque, l’Osservatorio socio-economico, ai fini dell’elaborazione del dossier, farà richiesta di prendere visione degli atti processuali, non coperti dal segreto istruttorio, relativi a tali inchieste. Inoltre, per reperire ulteriori informazioni sulle modalità operative della criminalità organizzata, verrà istituito un forum di discussione tra i maggiori enti a contatto con l’imprenditoria, tra i quali la Coldiretti. Attraverso l’indagine in atto, si è verificata l’assenza di efficaci procedure volte a combattere le ingerenze della criminalità nel settore. Solo in Calabria è stato adottato un protocollo d’intesa tra la Prefettura di Reggio Calabria e la Regione per prevenire il fenomeno. Sicché, individuate le criticità, l’Osservatorio si propone di avanzare proposte specifiche nel settore delle energie rinnovabili tese a rendere più rigorosa la normativa in materia, rafforzando tutta la filiera dei controlli sin dalla fase di progettazione degli interventi ed intensificando l’attività di repressione da parte delle forze dell’ordine e della magistratura. |