il Punto Coldiretti

Riorganizzazione della normativa sugli agro farmaci, ecco il punto di vista degli agricoltori

Il Copa Cogeca, l’organizzazione europea che associa le più importanti organizzazioni professionali agricole e le cooperative, alla quale aderisce anche Coldiretti, ha messo a punto un documento di posizione in relazione all’evoluzione della direttiva sull’utilizzo sostenibile degli agrofarmaci (dir. 2009/128/CE), provvedimento adottato il 21 ottobre 2009 che mira a ridurre i rischi per la salute umana e l’ambiente legati all’uso di agrofarmaci, nonché a favorire un uso corretto degli stessi nei campi.

Al fine di conseguire tali obiettivi, infatti, la direttiva prevede che tutti gli Stati membri elaborino, entro il 14 dicembre 2012, i piani d’azione nazionali, allo scopo di definire i rispettivi obiettivi, misure, tempi ed indicatori per la riduzione dei rischi e degli impatti dell’utilizzo degli agrofarmaci sulla salute umana e sull’ambiente e per incoraggiare lo sviluppo e l’introduzione della difesa integrata, oltre che di approcci o tecniche alternative, al fine di ridurre la dipendenza dall’utilizzo di questi prodotti.

La situazione attuale è caratterizzata da alcuni Stati membri che hanno già elaborato progetti o versioni definitive dei piani d’azione nazionali, mentre in altri Stati sono solo iniziate o stanno per iniziare le discussioni al riguardo.

In ragione di ciò, il documento del Copa-Cogeca evidenzia come, nella maggior parte degli Stati membri, esistano già delle misure tese a ridurre i rischi e le conseguenze associate all’uso di prodotti fitosanitari. Nel documento, inoltre, vengono illustrati alcuni esempi di migliori prassi e buoni principi sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, già applicati in molteplici Stati membri.

In generale, si ribadisce la necessità di prestare particolare attenzione alla formazione e certificazione degli utilizzatori; alla raccolta sistematica di dati relativi all’uso di prodotti fitosanitari; all’informazione e alla sensibilizzazione; a controlli tecnici delle attrezzature di irrorazione; alle modalità di esecuzione dell’irrorazione aerea; alle misure specifiche per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile; alle zone esenti o caratterizzate da un apporto ridotto di prodotti fitosanitari; alla movimentazione e allo stoccaggio dei prodotti fitosanitari, al quadro comune per la difesa integrata e alla generale riduzione quantitativa dell’uso.

L’interesse del settore agricolo nei confronti della riorganizzazione della normativa sugli agrofarmaci è molto vivo anche perché un numero significativo di sostanze attive sono state progressivamente eliminate dal mercato, in quanto ritenute non rispondenti alle nuove prescrizioni di legge e, allo stesso tempo, le modifiche al regime comunitario sui limiti massimi di residui hanno accelerato la diminuzione del numero di autorizzazioni.

A questo proposito, si pensi che, rispetto alle 10.000 sostanze attive disponibili nel 1991, attualmente sono solo 250 quelle autorizzate e disponibili sul mercato. La conseguenza è che la difesa fitosanitaria risulta sempre più difficile, specie per alcune colture che, a seguito della loro minore diffusione, non dispongono di una adeguata disponibilità di strumenti di contenimento delle fitopatologie.

Questo problema emerge con chiarezza anche dalle analisi condotte in vari Stati membri, in applicazione della menzionata direttiva, e, alla luce di tali difficoltà, risulta importante evitare che la messa a punto dei previsti piani d’azione nazionali si traduca in un ulteriore aggravamento della vulnerabilità di molte colture.

Il problema è che questi piani dovrebbero concorrere a ridurre il rischio che i prodotti fitosanitari rappresentano per la salute umana e l’ambiente, ma al tempo stesso dovrebbero garantire anche la disponibilità di un’ampia gamma di strumenti per soddisfare le aspettative dei produttori agricoli e dei consumatori, senza mettere a repentaglio la parità di condizioni esistente all’interno dell’UE.

Va considerato, inoltre, che all’interno dell’UE, le specificità del settore agricolo e delle rispettive infrastrutture variano considerevolmente tra i diversi Stati membri. Le misure proposte dovranno tener conto di questo aspetto e le norme europee, pur dovendo prevedere il rispetto ai criteri generali da parte di tutti gli Stati membri, dovrebbero cominciare a prevedere anche deroghe e compensazioni finanziarie per alcune zone specifiche.

Il documento del Copa-Cogeca sottolinea come, in questo senso, sono le autorità nazionali ad essere maggiormente qualificate sia nell’individuazione delle misure più adeguate alle esigenze dei singoli territori, sia nell’adattamento delle misure europee alle situazioni nazionali, regionali o locali. Alla Commissione europea, quindi, dovrebbe spettare principalmente una funzione di supporto e di sorveglianza, affinchè, nell’attuazione dei piani d’azione nazionali, evitando distorsioni della concorrenza fra Stati membri, tutti gli operatori dell’Unione europea, compresi i consumatori, ricevano chiari parametri di riferimento.

Il punto centrale della questione resta, infatti, quello delle modalità di predisposizione e attuazione dei piani d’azione nazionali, che dovrebbero essere imperniati sulla riduzione dei rischi piuttosto che su una indiscriminata riduzione delle quantità. Questo per contrastare la pericolosa tendenza ad un numero sempre più ridotto di prodotti fitosanitari disponibili sul mercato.

Rispetto a questo problema è, allora, importante favorire la massima condivisione di informazioni e competenze tra i rappresentanti dell’industria, i distributori e gli utilizzatori. I piani d’azione nazionali, quindi, dovrebbero essere elaborati garantendo il coinvolgendo di tutte le parti interessate.

Per approfondimenti, commenti specifici ed esempi di migliori pratiche esistenti possono essere visionati direttamente nel documento del Copa Cogeca e nel suo allegato. Si ritiene utile, inoltre, dare comunicazione delle nuove autorizzazioni, proroghe e revoche di prodotti fitosanitari, inclusioni e non inclusioni di sostanze attive nell’all. I del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 194, attraverso un aggiornamento relativo al periodo 1 gennaio – 28 aprile 2011, invitando anche alla consultazione di una specifica pagina del sito dell’Area Ambiente e Territorio Coldiretti, dedicata agli aggiornamenti periodici in materia di fitosanitari.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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