il Punto Coldiretti

Rural job, concuso il progetto salva-lavoro nei campi

Sono stati presentati a Bruxelles risultati di Rural Job, il progetto per la promozione dell’occupazione nei territori agricoli e rurali in Europa, che, tra i partner, ha visto coinvolta, nei due anni e mezzo di attuazione, Inipa Coldiretti. Alla conferenza finale hanno partecipato rappresentanti delle Direzioni Generali Agricoltura e Occupazione, per ascoltare le raccomandazioni operative individuate dal gruppo di progetto.
 
Dalla presentazione è emersa l’importanza di questi progetti che, confermando, con dati e informazioni raccolti sul campo, il ruolo chiave che l’attività agricola ha nelle aree rurali – in termini di creazione di occupazione, di manutenzione e cura del territorio, di qualità della vita – contribuiscono alla definizione delle politiche pubbliche di sviluppo del settore, in particolare proprio durante lo svolgersi del dibattito sulla riforma della Pac post 2013.

Su tali basi di discussione, i membri del partenariato di progetto, al fine di migliorare la qualità e la quantità di occupazione nelle aree rurali, hanno presentato quattro raccomandazioni operative ai rappresentanti della Commissione.

La prima è di rafforzare il sistema educativo e formativo nelle aree rurali con attività specifiche e meglio relazionate con il mercato del lavoro locale. Serve poi facilitare l’economia di impresa, semplificando il sistema fiscale, supportando l’iniziativa privata e incrementando gli investimenti a livello locale. Ancora, diversificare l’economia rurale per aumentare la competitività delle imprese locali, sia nei settori tradizionali che nei nuovi servizi offerti, attraverso la promozione di distretti rurali e l’inclusione di donne e giovani nei sistemi di impresa. Infine, includere le politiche di sviluppo rurale dentro le politiche per la coesione sociale attraverso l’integrazione dei diversi Fondi Strutturali.

Emerge, in sintesi, come, ancora una volta, la sfida dell’occupazione nelle aree rurali non possa essere relegata esclusivamente all’Asse 3 dei Piani di Sviluppo Rurale. Per essere affrontata, al contrario, risultano necessarie, da un lato, una maggiore integrazione tra i fondi attualmente in essere (Fondo Sociale e Fondo di Sviluppo Regionale) e,  dall’altro, una più attenta identificazione delle aree di crescita che ogni territorio dell’Ue è in grado di affrontare.

La profonda diversità esistente tra i 27 Paesi Membri  implica che una soluzione di sviluppo unica, valida per tutte le regioni, è, non solo non auspicabile, ma neppure applicabile. Emerge, al contrario, l’istanza che  il nuovo periodo di programmazione sia orientato ad una maggiore flessibilità ed adattabilità dei Fondi alle singole esigenze dei territori  e degli attori locali.

L’intervento dei rappresentanti di Inipa Coldiretti ha sottolineato l’importanza che l’impresa agricola  riveste in ambito rurale, sia come motore per l’occupazione, sia nella costruzione di network di imprese che, attraverso la diversificazione, possono offrire servizi ad alto valore aggiunto come i farmer markets, gli agriasilo, le fattorie del sole e  l’agricoltura sociale.

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