il Punto Coldiretti

Via libera della Camera al ddl sul consumo di suolo

La Camera ha approvato in prima lettura il disegno di legge sul contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato, che passa ora all’esame del Senato. Il provvedimento affronta il tema della priorità del riuso, delineando una procedura articolata in più fasi, con competenze del Governo e delle Regioni. Viene introdotta e disciplinata la fattispecie urbanistica dei compendi agricoli neorurali, per cui le regioni e i comuni possono qualificare, nei propri strumenti urbanistici, alcuni fabbricati come compendi agricoli neorurali, al fine di farne oggetto di recupero e di riqualificazione, conferendogli, accanto alla prevalente destinazione agricola, altre destinazioni quali servizi turistico-ricettivi, ludico-ricreativi, servizi dedicati all’istruzione. Si prevedono misure di incentivazione per i comuni e per i privati che realizzano il recupero di suoli agricoli, anche per prevenire il dissesto idrogeologico ed il degrado dei paesaggi rurali.
Si specifica che i proventi dei titoli abitativi, i cosiddetti oneri di costruzione, devono essere destinati alla realizzazione e alla manutenzione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, a interventi di risanamento degli edifici, soprattutto nei centri storici, a interventi di demolizione di fabbricati abusivi, alla realizzazione di aree verdi, alla tutela del paesaggio e dell’ambiente.

Positivo il commento di Coldiretti che ricorda come per proteggere la terra e i cittadini che vi vivono, l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività agricola. Per questo insieme alle giuste norme occorre combattere concretamente i due furti ai quali è sottoposta giornalmente l’agricoltura: da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come italiano; dall’altra il furto di valore aggiunto che vede sottopagati i prodotti agricoli senza alcun beneficio per i consumatori per colpa di una filiera inefficiente.

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