il Punto Coldiretti

Tagli inaccettabili alla Pac, a rischio 35 miliardi di risorse

La spesa per la Politica agricola comune (primo e secondo pilastro) rischia di subire un taglio pesante. Il bilancio 2021-2027 presentato dalla Commissione europea il 2 maggio scorso prevede uno stanziamento totale di 1.279,408 miliardi di euro con un aumento di 192 miliardi e un contributo nazionale dell’1,1% del reddito nazionale lordo Ue 27 (1% nella precedente programmazione).

Per quanto riguarda l’agricoltura, alla voce 3 del nuovo documento finanziario “Risorse naturali e ambientali” è assegnato un budget di 378,920 miliardi di cui 286 miliardi per spese di mercato e pagamenti diretti e 79 miliardi per lo sviluppo rurale, in calo rispetto all’attuale dote della Pac pari a 400 miliardi. Il taglio è dunque di 35 miliardi con una flessione rispetto all’attuale documento finanziario del 9,5% se si considera lo stanziamento totale e del 7% per i soli aiuti Pac e misure di mercato.

Le risorse complessive per 1° e 2° pilastro vengono così spalmate: 53,403 miliardi nel 2021, 53,667 nel 2022, 53,974 nel 2023, 54,165 nel 2024, 54,363 nel 202, 54,570 nel 2026 e 54,778 nel 2027. Aiuti diretti e di mercato e sviluppo rurale restano i principali strumenti, ma sono previste alcune novità.

Intanto ci sarà una revisione del greening con una maggiore finalizzazione ai temi ambientali attraverso il rafforzamento della condizionalità per i pagamenti diretti. Verrà costituita una nuova riserva di crisi, nell’ambito del Fondo europeo agricolo di garanzia e l’accesso sarà possibile se a livello nazionale sarà messa a punto una strategia che preveda strumenti come quelli assicurativi.

“A pagare il conto della Brexit non può essere l’agricoltura che è un settore chiave per vincere le nuove sfide che l’Unione deve affrontare, dai cambiamenti climatici, all’immigrazione, alla sicurezza – ha denunciato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo -. Indebolire l’agricoltura, che è l’unico settore realmente integrato dell’Unione, significa minare le fondamenta della stessa Ue in un momento particolarmente critico per il suo futuro”.

I prossimi step saranno la presentazione da parte della Commissione delle proposte dettagliate quindi, dopo il via libera dal Parlamento europeo, l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio. L’obiettivo è di chiudere il negoziato prima delle prossime elezioni dell’Europarlamento.

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