Export agroalimentare Ue, ad aprile balzo del 12,5%
Prosegue la corsa dell’export agroalimentare Ue. L’ultimo rapporto commerciale pubblicato dalla Commissione Europea rileva infatti un valore di 12,6 miliardi con un balzo del 12,5% rispetto ad aprile 2018. Mentre le importazioni hanno raggiunto 10,3 miliardi con una crescita del 4%. Su base mensile i maggiori aumenti dell’export si registrano in Cina (+318 milioni di euro), Stati Uniti (+255 milioni) e Giappone (+91 milioni). In calo i flussi diretti a Hong Kong, Arabia Saudita e Bangladesh. Per quanto riguarda i prodotti sono in crescita le esportazioni di grano per un valore di 186 milioni in più, di carni suine (+134 milioni), liquori (+ 127 milioni) e vino e vermouth (+ 73 milioni). Meno spedizioni per pelli grezze, barbabietola e zucchero di canna e oli vegetali. Le maggiori perdite di valore dell’import se le sono aggiudicate l’olio di palma, gli agrumi e il grano. In un anno(da maggio 2018 ad aprile 2019) l’export ha raggiunto 141,4 miliardi di euro, con un aumento del 2,9% rispetto allo stesso periodo del 2018.I maggiori introiti sono stati realizzati con le esportazioni agroalimentari dirette negli Usa, Egitto, Algeria, Giappone, Russia, Ucraina e Israele. Meno spedizioni invece in Turchia, Hong Kong, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. A guidare la corsa dell’export si confermano liquori, grano e pasta. In calo invece i flussi di barbabietole e zucchero di canna, grassi animali e carni e olio d’oliva. L’import si è attestato su 118,1 miliardi (+1,9%). A livello di Paesi in prima posizione gli Stati Uniti (che hanno superato il Brasile) a seguire Ucraina e Cina. Per quanto riguarda i prodotti si segnala il forte aumento per cereali e semi di soia, mentre arretrano olio di palma e caffè. Le buone performance dell’export, a fronte di una crescita rallentata dell’import, hanno portato a un surplus commerciale di 23,3 miliardi (+8,3% sul 2017-2018). |