il Punto Coldiretti

Florovivaismo: contratti di coltivazione in dirittura d’arrivo a Myplant&garden

Da sempre il settore florovivaistico soffre di mancanza di programmazione delle coltivazioni, alternando periodi in cui le piante restano invendute per anni nei vivai e periodi in cui c’è mancanza di prodotto, che porta chi vince gli appalti ad utilizzare spesso prodotto di importazione. Inoltre le aziende florovivaistiche trovano enormi difficoltà che sfociano sino all’impossibilità di partecipare alle gare delle amministrazioni pubbliche a causa di prezzi inadeguati o di realizzazioni troppo grandi in cui la parte a verde è marginale e spesso oggetto di subappalti. Il mondo delle imprese, è emerso in modo importante nell’evento organizzato da Coldiretti a Giarre (CT) lo scorso novembre alla presenza del Ministro Patuanelli, chiede lo sviluppo di Contratti di Coltivazione, stipulati tra la Pubblica Amministrazione e le imprese, sia per l’ambito ornamentale che forestale, per poter rispondere all’importante richiesta di piante per combattere i cambiamenti climatici, rendere più belli e più salubri le nostre città ed i nostri territori. Quello della programmazione è un aspetto prioritario, nel momento in cui si vorrebbero mettere a dimora milioni di piante. Ricordiamoci che gli alberi impiegano dai 3-4 anni (1-2 se si parla si materiale forestale) fino a 6-7 anni per arrivare alla minima dimensione vendibile ed è difficile prevedere la domanda del mercato con così tanto anticipo. E oltre alla programmazione degli investimenti, si deve anche trovare la disponibilità delle superfici. Mentre gli investimenti sono immediati, il ritorno è, spesso, lontano nel tempo e per limitare la probabilità di dover buttare via le piante, i vivai di solito coltivano ciò che il mercato mediamente ha chiesto nel periodo precedente. Da Giarre a Milano il format “Coltiviamo Bellezza per Produrre Salute” porta dei frutti, perché si è intrapreso un percorso di scrittura di un prototipo di Contratto di Coltivazione con la Città di Torino, leader nell’attenzione al Verde pubblico, la prima ad aver realizzato nel 2021 uno studio sui servizi ecosistemici forniti dal verde cittadino. L’evento che si è tenuto nell’ambito di Myplant&Garden a Milano, riproponendo “Coltiviamo Bellezza per produrre Salute”, per rimarcare la continuità del progetto di Coldiretti per il Florovivaismo, ha voluto evidenziare i progressi compiti in questo senso, mettendo attorno ad un tavolo protagonisti dai ruoli diversi, ma sinergici. Imprenditori, come Mario Faro, Presidente della consulta florovivaistica di Coldiretti, che ha evidenziato il ruolo trainante e propositivo della Consulta per lo sviluppo del florovivaismo italiano, o come Paolo Arienti, Presidente del Distretto PlantaRegina di Canneto sull’Oglio (MN), che ha sottolineato la necessità di poter programmare e mirare gli investimenti alle necessità del mercato e delle amministrazioni. Un tecnico dello spessore di Gianmichele Cirulli, Agronomo, Responsabile dell’Unità Operativa Alberate della città di Torino, che ha illustrato la valutazione specifica dei servizi ecosistemici del capoluogo piemontese e la loro ricaduta sui cittadini così che ogni euro investito in manutenzione del verde genera tra gli 8 e gli 11 euro di benefici alla collettività. Ancora Cirulli ha evidenziato la necessità, per le amministrazioni pubbliche, di stralciare la parte relativa alle piante dalle gare, in modo tale da poter programmare per tempo la loro produzione. Istituzioni, come quella rappresentata da Fabio Rolfi, Assessore Agricoltura e, delega non banale, Sistemi Verdi della Regione Lombardia, che ha annunciato un prossimo aggiornamento dei Listini prezzi regionali, alla luce anche della crescita tumultuosa dei costi di produzione, snodo fondamentale per una corretta remunerazione delle imprese. Figure stimolate nei loro interventi da un’altra imprenditrice, Nada Forbici, Coordinatrice della Consulta Florovivaistica di Coldiretti, sempre concreta nelle sue sollecitazioni, che ha annunciato ormai in dirittura d’arrivo lo schema di Contratto di Coltivazione per le imprese florovivaistiche. Nelle sue conclusioni il Presidente Nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini ha evidenziato come una spinta positiva per il settore è arrivata dalla conferma per il triennio 2022/2024 del Bonus verde grazie al pressing di Coldiretti per una misura che ha permesso di creare 2,6 milioni di metri quadrati di verde nelle città fornendo ossigeno e aria pulita a oltre mezzo milione di persone ogni giorno, di piantare 100.000 nuovi alberi e organizzare 5400 nuovi terrazzi con piante e fiori in abitazioni, uffici e condomini, per un fatturato totale pari ad euro 104 milioni di euro per il 2019. Tra le proposte della Coldiretti, c’è poi tra l’altro, la richiesta di sbloccare 1,2 miliardi per i contratti di filiera già stanziati nel Pnrr, all’interno del quale una buona parte dedicata alle imprese del florovivaismo che vorranno aderire, incentivare le operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito delle imprese agricole a 25 anni attraverso la garanzia del 100% pubblica e gratuita di Ismea e riaprire i canali commerciali chiusi alle produzioni italiane per ragioni fitosanitarie. Prandini ha però ricordato che circa il 40% delle risorse del PNRR sono indirizzate verso le pubbliche amministrazioni che vanno pertanto stimolate con adeguate progettualità sul verde.

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