il Punto Coldiretti

Il vento della speranza

E’ necessario far tornare a soffiare forte il vento della speranza, il solo in grado di allontanare l’avversario più grande del nostro tempo: la paura del presente e del futuro. Nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede è stata presentata la Nota del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace: "Per una riforma del sistema finanziario internazionale nella prospettiva di un’Autorità pubblica a competenza universale".

Sono intervenuti  l’Em.mo Card. Peter Kodwo Appiah Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace; S.E. Mons. Mario Toso, Segretario del medesimo Pontificio Consiglio; il Prof. Leonardo Becchetti, Professore di Economia Politica, Università di Roma "Tor Vergata".

Riporto qui alcuni passaggi dellintervento del Card Turkson. Richiamando la prefazione della nota, ricorda che  il Santo Padre e la Santa Sede, in  riferimento alla sesta riunione dei Capi di Governo del G-20 del prossimo 3-4 novembre a Cannes, che si riuniranno per discutere le principali questioni riguardanti l’economia e la finanza mondiale, seguono queste questioni con viva e particolare attenzione, esortando e incoraggiando costantemente non solo "un’azione d’insieme", ma una azione basata su una "visione chiara di tutti gli aspetti economici, sociali, culturali e spirituali".

Il valore della dignità della persona e la ricerca del bene comune sono i due cardini intorno ai quali è stato definito l’itinerario di riflessione della Nota. 
Per questo motivo la nota si apre con una citazione di Paolo VI che in piena Guerra Fredda così scrisse nella Populorum progressio: «La situazione attuale del mondo esige un’azione d’insieme sulla base di una visione chiara di tutti gli aspetti economici, sociali, culturali e spirituali.

Esperta in umanità, la chiesa, lungi dal pretendere minimamente d’intromettersi nella politica degli stati, "non ha di mira che un unico scopo: continuare, sotto l’impulso dello Spirito consolatore, la stessa opera del Cristo, venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità (cf. Gv 18,37), per salvare, non per condannare, per servire, non per essere servito (cf. Gv 3,17; Mt 20,28; Mc 10,45)».

Come abbiamo avuto modo di sottolineare in occasione del XXXVI Convegno dei Consiglieri ecclesiastici, Benedetto XVI allarga gli orizzonti della Populorum progressio e nella Caritas i Veritate scrive: «la complessità e gravità dell’attuale situazione economica giustamente ci preoccupa, ma dobbiamo assumere con realismo, fiducia e speranza le nuove responsabilità a cui ci chiama lo scenario di un mondo che ha bisogno di un profondo rinnovamento culturale e della riscoperta di valori di fondo su cui costruire un futuro migliore.

La crisi ci obbliga a riprogettare il nostro cammino, a darci nuove regole e a trovare nuove forme di impegno, a puntare sulle esperienze positive e a rigettare quelle negative. La crisi diventa così occasione di discernimento e di nuova progettualità. In questa chiave, fiduciosa piuttosto che rassegnata, conviene affrontare le difficoltà del momento presente» (21).

E il Presidente del Pontificio Consiglio spiega: “In questo senso occorre una «nuova sintesi umanistica», come l’ha acutamente definita Benedetto XVI, verso la quale il documento che presentiamo è orientato con il fine di far tornare le forze, in particolare quelle finanziarie, dopo il loro cattivo impiego, ad essere strumenti fondamentali al servizio del progresso e del generale sviluppo dell’economia reale (cf. CV, 65): uno sviluppo che lenisca la grave nuova questione sociale che sta così duramente colpendo il nostro tempo”.

Sua Eminenza Cardinale Turkson, richiama l’auspicio di Giovanni XXIII nella enciclica Pacem in terris del 1963, per la formazione «un’Autorità pubblica mondiale» (Ivi, 71-74), che fosse in grado – senza ledere le legittime sovranità – di far prevalere sempre il dialogo della ragione politica e giuridica sulla violenza, vista sia in termini di conflitto o ingiustizia sociale, sia in termini di guerra guerreggiata.

Il Pontificio Consiglio, mediante le brevi riflessioni qui in considerazione non solo ripropone la costituzione di un Autorità pubblica a competenza universale, necessariamente super partes, ma cerca di articolare questa proposta più in dettaglio, come si potrà constatare nel paragrafo intitolato "Verso una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale rispondente alle esigenze di tutti i popoli" (cf pp. 28-35).

La Nota delinea le finalità che la “nuova Autorità” dovrà possedere: “dovrà avere il fine specifico del bene comune, e dovrà lavorare ed essere strutturata non come ulteriore leva di potestà dei più forti sui più deboli. In questo senso, essa dovrà svolgere quel ruolo super partes che, attraverso il primato del diritto della persona, favorisca lo sviluppo integrale dell’intera comunità umana, intesa – in questo quadro – come «comunità delle Nazioni»”.

Nell’invitarvi a leggere gli interventi di presentazione di questa preziosa “nota” (http://press.catholica.va/news_services/bulletin/news/28264.php?index=28264&lang=it),  concludo con un passaggio dell’intervento del prof. Becchetti: “L’aspetto positivo delle crisi è che esse sono allo stesso tempo momenti di grandi opportunità. La crisi finanziaria globale è un’opportunità per riformare l’architettura del sistema finanziario mondiale, rafforzare l’Unione Europea dal punto di vista dell’armonizzazione delle politiche fiscali procedendo più speditamente verso il traguardo di un’unità politica, aumentare la disciplina delle politiche fiscali nazionali”.

Padre Renato Gaglianone

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