Crisi, servono risposte di lungo periodo
di Sergio Marini Ci sono alcune cose che potrebbero cambiare le sorti della nostra agricoltura, sono di lungo periodo, necessitano di investimenti, di professionalità, di una certa propensione al rischio e alla pazienza. Ci sono poi le azioni di sempre, quelle a effetto immediato, che hanno però la stessa efficacia di un’aspirina di fronte a una polmonite. E’ facile in un momento di difficoltà grave per la nostra agricoltura cadere nella semplificazione del “meglio poco ma subito”. Il problema è che quando si è malati gravi il poco, anche se ce ne fosse, sarebbe come il niente, non servirebbe, farebbe perdere tempo e risorse e allungherebbe l’agonia. Ci sono momenti, come quello attuale, in cui occorre avere coraggio, occorre rimescolare le carte e cambiare anche il gioco. Non tutti siamo pronti, non tutti abbiamo la giusta determinazione, ma guai a non provarci insieme, guai a non serrare le fila, guai a cadere nel comodo atteggiamento di chi vuol fare “passare la nottata”. La nottata questa volta potrebbe essere lunga, troppo lunga anche per chi è abituato a lunghi sonni. La filiera agricola italiana, alla quale stiamo lavorando, è una risposta di lungo periodo per ridare dignità al nostro settore, una scommessa possibile, tutto il resto sono le solite aspirine, facili da somministrare perché non necessitano né di ricetta, né di diagnosi, ma utili solo per chi ha un raffreddore. E’ un fatto culturale prima ancora che di convinzione sindacale, andare avanti ad aspirine o affrontare il problema per quello che è. |
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