il Punto Coldiretti

E’ il tempo del fare

Il tempo è maturo per iniziare a costruire la filiera agroalimentare dei produttori italiani. Apriremo un confronto con le realtà produttive  di questo paese per condividere insieme il percorso, politico sindacale per quanto ci riguarda, ed economico organizzativo per quanto riguarda le imprese.

Coldiretti è impegnata a diventare organizzazione di rappresentanza dei produttori in tutta la filiera e ha, al suo interno, quanto serve per avviare nel concreto un piano di rigenerazione dell’agroalimentare.

C’è una nuova domanda di beni alimentari in Italia e nel mondo. Una domanda dove la sicurezza e la salubrità, l’etica e il giusto prezzo, il territorio e la campagna, l’italianità e la terra rappresentano allo stesso tempo contenitori di valore e nuovi misuratori di benessere.

Sono i valori espressi nei nostri campi e che appartengono a noi agricoltori.
Sono valori unici, esclusivi e radicati in chi, come noi, di queste positività è portatore diretto, da sempre e in carne e ossa.
Su questi costruiremo il nostro nuovo percorso.

Dovremo saper arricchire di cose vere il feeling virtuale tra produttori e consumatori, un filo conduttore che vada oltre le enunciazioni e i principi e dal quale inizino a passare anche i frutti di questo nostro modo di essere, ovvero il “fare” della nostra agricoltura.
Non solo nei mercati degli agricoltori, non solo nella piccola e grande distribuzione, non solo nell’export, ma in ogni luogo ove domanda e offerta si incontrano il “fare” autentico  della nostra agricoltura e dei nostri agricoltori dovrà essere presente.

La nostra sarà una strada lunga e aperta, aperta a tutti coloro che fattivamente la vorranno percorrere o semplicemente che avranno qualche cosa da suggerire o da rimproverare.
Certo, non siamo interessati  ai “delatori per necessità”.

Non siamo interessati, ad esempio, a seguire le  peripezie di alcuni rappresentanti di organizzazioni   agricole e cooperative che, a corto di  idee – ma  anche di soci – fanno trasparire un “nervosismo comunicativo” che si addice a chi non sa che pesci pigliare. Sappiamo essere comprensivi e dunque ci asteniamo da qualsivoglia commento, peraltro né le storie né gli artefici meritano di essere raccontati.

L’agricoltura italiana ha bisogno di idee e di fatti, ed è solo di idee e fatti che vogliamo continuare a interessarci.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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