il Punto Coldiretti

La responsabilità del fare

di Sergio Marini

Sin dall’inizio avevamo in ogni sede, e personalmente in ogni incontro pubblico e privato, sostenuto che alla fine il decreto latte avrebbe raccolto buona parte delle nostre proposte migliorative.

Ci abbiamo creduto solo noi e abbiamo fatto bene. Il nostro positivo lavoro è stato pubblicamente riconosciuto in aula al Senato anche dallo stesso Relatore, che noi ringraziamo anche per questo atto di verità.

Per altro basterebbe  ripercorrere i nostri comunicati stampa per rendersi conto che abbiamo sempre, in trasparenza e anticipo, annunciato le nostre richieste e i risultati raggiunti. Lo scritto e le agenzie stanno ancora lì, a disposizione di tutti, a sancire una unica verità, ovvero che i traguardi sanciti dal Senato erano stati raggiunti e da noi comunicati ben prima dei tentativi di "appropriazione indebita" di questi giorni.

Ma non è questo il punto, anzi comprendiamo le necessità di qualcuno di doversi arrampicare sugli specchi per giustificare un ritorno al dialogo. La questione che ci interessa è invece un’altra.

Tra le tante nostre richieste emendative ve ne erano due, anche esse accolte dalla Commissione agricoltura al Senato, riguardanti una la proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali per le aree montane e svantaggiate e l’altra il finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale.

La prima  richiesta è stata confermata dal Senato, questo rappresenta un importante risultato che non deve passare inosservato visto il grande numero di imprese coinvolte  e l’entità economica  interessata.

La seconda richiesta invece, altrettanto importante,  non è stata confermata in aula del Senato per mancanza di copertura.

Ebbene, tanto per intendersi, questa bocciatura è forse la novità, in negativo, più importante del passaggio del decreto al Senato, anche perché sono interessate circa 200.000 imprese e i tempi per la stipula delle prime polizze sono ormai ristrettissimi.

E’, dunque, su questo punto che noi dobbiamo nei prossimi giorni concentrare l’attenzione: e pazienza se anche qui qualcuno in astinenza di idee si dovrà affannare per poter rivendicare la paternità di eventuali  risultati.

Come nostra abitudine, privilegeremo anche in questo caso la strada del serio confronto con Governo e Parlamento, ma terremo questo atteggiamento, come sempre, fino a che tale percorso si dimostrerà il più utile per una rapida soluzione del problema.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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