L’immobilismo amplifica i problemi
di Sergio Marini Se il 2008 non è stato un anno facile per l’agricoltura, l’obiettivo per il 2009 non può che essere quello di superare le difficoltà che hanno “zavorrato” il settore frenando la competitività delle nostre imprese. Aumento dei costi, forbice dei prezzi, cattivo funzionamento delle filiere agroalimentari sono gli ostacoli che hanno limitato le opportunità delle nostre imprese di fare reddito. Soluzioni che non vanno ricercate lontano dal settore primario, bensì devono muovere da ciò che distingue e caratterizza la nostra agricoltura, un’agricoltura fatta di qualità ed eccellenza, un’agricoltura dinamica, un’agricoltura sicura, un’agricoltura diversa e migliore, che è poi anche il motivo per cui il Made in Italy alimentare conquista il mondo e apre la strada a tanti altri prodotti. A scanso di equivoci, chiariamo subito che l’immobilismo, la difesa delle rendite di posizione non possono risolvere i problemi. Semmai li amplificheranno. Accanto ad alcune difficoltà di chiaro carattere congiunturale, il nostro settore ne soffre altre di carattere strutturale. Le distorsioni all’interno delle filiere agroalimentari non sono un semplice effetto della crisi economica, ma l’ovvio risultato del malfunzionamento delle stesse. Superare crisi e immobilismo è possibile, ma ognuno, a cominciare da noi stessi, dovrà fare la sua parte per intervenire sia nelle note questioni di breve sia in quelle più impegnative di lungo periodo, dove occorrerà, se possibile, essere ancora più determinati. |