il Punto Coldiretti

Un progetto per il Paese

Mettendo in evidenza in maniera drammatica le inefficienze di un mercatismo spinto agli eccessi e di un’assenza di regole anti speculative nel mondo finanziario, la crisi può rappresentare una occasione unica per ridare alle cose un nuovo ordine e far riacquisire il primato alla verità e concretezza che sono le parole d’ordine dell’agricoltura italiana.

Su queste basi, Coldiretti interpreta quindi la situazione attuale come opportunità per proporre al Paese un progetto in favore delle imprese italiane e dei consumatori.
Due sono gli ostacoli da superare.

Il primo vero problema dell’agricoltura è determinato dal suo basso potere contrattuale che non riesce a far valere la ricchezza della produzione nei confronti degli altri attori della filiera. Basti pensare che per ogni euro speso dal consumatore, solo 17 centesimi finiscono nelle tasche degli agricoltori. Il resto va all’industria, ai servizi e soprattutto alla grande distribuzione organizzata che schiaccia con il suo potere il resto della filiera.

Il secondo vero problema sta nel fatto che per ogni prodotto agricolo realizzato nei campi o negli allevamenti situati in Italia, si sviluppa un Made in Italy alimentare cinque volte più grande tra contraffazioni e imitazioni. A fronte di 20 miliardi di export Made in Italy nel mondo, ci sono altri 60 miliardi generati da prodotti che non hanno mai visto il nostro Paese e, tolti i prodotti a denominazione di origine, solo un prodotto su tre di quelli venduti nella grande distribuzione italiana è realizzato con prodotti agricoli italiani. E tutto questo nessuno lo sa.

Nonostante ciò l’agricoltura italiana è una grande realtà che ha in sé le potenzialità per trovare una nuova strada. Da qui ilnostro progetto di realizzare un grande sistema agroalimentare, che premi i produttori e offra ai consumatori prodotti di qualità e a un prezzo giusto.

Il meccanismo perverso dei bassi prezzi, che provoca effetti devastanti sul tessuto imprenditoriale e sul potere di acquisto dei consumatori, può essere contrastato grazie al progetto che la Coldiretti ha lanciato in tutto il Paese: la costruzione di una filiera agricola tutta italiana firmata dagli agricoltori.

Sarà una filiera italiana fino in fondo perché tutti i processi devono avvenire in Italia, dalla produzione agricola rigorosamente Made in Italy alla trasformazione effettuata nel nostro Paese, a vantaggio non solo degli agricoltori, ma di tutta l’economia e dei territori; sarà una filiera agricola in quanto gestita per una parte sempre più importante direttamente dagli agricoltori; sarà una filiera firmata nel senso che renda visibile e riconoscibile “l’italianità” nei confronti del consumatore finale, basandosi sulla trasparenza della filiera, sull’indicazione dell’origine in etichetta e sul legame del prodotto con il territorio di riferimento.

La “firma” contraddistinguerà il prodotto agricolo in ogni canale di vendita, sia esso il farmers’ market o lo scaffale del supermercato o ancora l’export. Insomma un modo per trasferire e rendere riconoscibile al consumatore il valore dell’agricoltura e degli agricoltori  italiani nei prodotti alimentari.

Non è un progetto contro qualcuno. È un modo per creare più concorrenza, più trasparenza, più potere contrattuale per gli agricoltori, più vantaggi per i cittadini e, soprattutto, per valorizzare e distinguere il vero Made in Italy fatto di agricoltura italiana.

Coldiretti sta offrendo un’opportunità all’agricoltura, all’economia, all’Italia. Ecco perché ci sembra appropriato definire il progetto per una filiera agricola tutta italiana “un progetto per il Paese”.

Alla politica chiediamo di credere assieme a noi in questo progetto, di investire sui valori distintivi che hanno reso unico il nostro agroalimentare agli occhi dei consumatori italiani e del mondo. Di assicurare competitività e pari opportunità all’agricoltura e di investire nel progetto e sui soggetti che lo stanno interpretando anche superando le emergenze come il mancato finanziamento del Fondo di Solidarietà nazionale indispensabile per difendere le imprese dalle avversità atmosferiche favorite dai cambiamenti climatici.

Di impegnarsi insieme a noi nella lotta alla contraffazione con l’applicazione della legge sulla etichettatura obbligatoria dell’origine su tutti i prodotti agricoli e alimentari e continuando l’impegno sulla strada della tutela della proprietà intellettuale e della lotta alla contraffazione e all’agro-pirateria all’estero. Ma soprattutto chiediamo che sia riconosciuto il ruolo strategico del progetto con un incoraggiamento a completarlo velocemente.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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