il Punto Coldiretti

Allungare lo sguardo in avanti

Lo scorso 27 settembre il Card. Bagnasco, aprendo i lavori del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana ha trattato alcuni punti di notevole rilevanza. Ne evidenzierò alcuni che ritengo possano aiutarci in questo nostro momento di riflessione, anche perché evocano tanti ragionamenti in corso in casa Coldiretti e non solo.

Dopo aver passato in rassegna problemi che riguardano la Società e la Chiesa nel suo complesso, Il Presidente della C.E.I. esprime angustia per la situazione dell’Italia. “Anche a noi è capitato di vivere, nell’ultimo periodo, momenti di grande sconcerto e di acuta pena per discordie personali che, diventando presto pubbliche, sono andate assumendo il contorno di conflitti apparentemente insanabili; e questi sono diventati a loro volta pretesto per bloccare i pensieri di un’intera Nazione, quasi non ci fossero altre preoccupazioni, altri affanni”.

Il Cardinale riprende quello concetto che è alla base delle ultime azioni della Coldiretti: “Siamo angustiati per l’Italia concreta, fatta di persone e comunità, ricca di risorse umane, avvezze a lavorare senza il timore della fatica, capaci di intraprendere e di creare, di applicarsi senza tregua, con fantasia e dedizione”. Purtroppo però “si preferisce indugiare con gli occhi tra le macerie, cercare finti trofei, per tornare a riprendere quanto prima la guerriglia, piuttosto che allungare lo sguardo in avanti, disciplinatamente orientato sugli obiettivi comuni, per i quali è richiesta una dedizione persistente e convergente”.

Mons. Bagnasco non si limita solo alla diagnosi dei mali, propone una terapia: “Volendo tuttavia indicare con un concetto sintetico ciò che è essenziale ad ogni «città», dobbiamo per forza evocare il bene comune, fulcro dinamico di questa visione, fondamentale baricentro di una comunità che voglia essere equilibrata”.

E richiama un suo precedente intervento, su cui abbiamo avuto modo di riflettere anche noi nel punto del 01/02/2010: ho un“ «sogno», … che possa sorgere una generazione nuova di italiani e di cattolici che sentono la cosa pubblica come fatto importante e decisivo, che credono fermamente nella politica come forma di carità autentica perché volta a segnare il destino di tutti.” Richiamando la Caritas in Veritate al numero 7 continua “L’Italia, nel suo complesso, ha bisogno di riscoprire la bellezza del bene comune perseguito nell’azione politica come nella vita quotidiana dei cittadini. Ha bisogno di una leva di italiani, e di cattolici, che senza presunzioni aderiscono al discrimine del bene comune, danno lucentezza alla sua plausibilità, così che aiuti ad individuare le soluzioni che meritano di essere perseguite. … Si profila così la figura di un protagonismo costruttivo per quanti credenti, ma anche non-credenti, intendono fare la propria parte nella vita nazionale”.

Scendendo ancora nei problemi concreti, chiamati per nome, come per esempio il senso di fragilità derivante dalla crisi economica, il numero sempre crescente di famiglie a rischio povertà; la difficoltà per l’accesso al credito; la gestione egli ammortizzatori sociali; la disoccupazione che al sud, come ricordano le ultime rilevazioni Istat, raggiunge il 27%; e tutti gli altri problemi dalla sanità, alle relazioni sindacali etc.

Un pensiero articolato dedica all’agricoltura che non può non farci piacere dal momento che riprende in toto le idee portanti dell’azione della Coldiretti.
Dice infatti Bagnasco: “La nostra agricoltura ha bisogno di alcuni interventi che la rinforzino, facendola tornare un settore che attrae vocazioni, non le espelle: che il territorio sia lavorato, e da esso si ricavino prodotti di qualità, è interesse generale. Qui si situa la domanda di tracciabilità dei prodotti, attraverso filiere limpide e plausibili, possibilmente più corte”.

La conclusione della “prolusione” del Presidente della C.E.I. non poteva non prestare la dovuta considerazione ai problemi tragici del mondo: “Venerati Confratelli, termino sapendo che, oltre le cose dette, il nostro sguardo è costantemente aperto sul mondo, le sue ferite, le sue emergenze. La planimetria della fame starebbe, secondo alcuni, un po’ regredendo, ma questo paradossalmente ci ricorda che la tragedia è estirpabile. Non a caso, il dimezzamento entro il 2015 delle vittime per fame figura tra gli obiettivi che il mondo progredito si è dato, e ora bisogna saper mantenere, anche da parte del nostro Paese, evitando che si aggiungano ulteriori squilibri e ritardi.

Ci sono poi gli esiti di disastri naturali, come le recenti alluvioni in Pakistan che, pur non suscitando particolare commozione nell’opinione pubblica, attendono non di meno la solidarietà dell’Occidente, come delle Chiese. In questo ambito, peraltro, non si può non convergere con chi auspica il sorgere di un centro mondiale di allerta per le catastrofi naturali, che possa aiutare i popoli a contenere i rischi di catastrofe”. Vi consiglio di leggere nel suo insieme l’intervento del Card. Bagnasco che potete scaricare da: http://www.chiesacattolica.it/cci_new_v3/allegati/15326/Prolusione%20con%20embargo.doc
 
Padre Renato Gaglianone

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
2008 © Copyright Coldiretti - powered by BLUARANCIO S.p.A. | Redazione contenuti

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi