Buona Pasqua, ritorna l’invito alla fiducia
La natura ricomincia la sua fatica. E’ tornata la primavera, c’è aria di vita, la terra si riscalda, i germogli spuntano, riprende il lavoro dei campi. Ritorna la Pasqua, la festa più grande della liturgia cristiana. Esistiamo per vivere: è dono di Dio la vita. La terra è casa dell’uomo, ma non c’è solo la terra. Per vivere abbiamo bisogno di speranza che mantenga vivo il respiro della vita. La Pasqua è una buona notizia, la sintesi della fede cristiana, una scommessa, la vetta più alta della speranza. Cristo è risorto, posso entrare nel suo campo magnetico per ricevere da lui una scintilla della vita che conta, per un supplemento di coscienza, per far fronte al senso di responsabilità, per alimentare la fiaccola della fiducia. Non c’è avvenire senza la Pasqua: abbiamo bisogno del nido caldo della fede nel Dio della vita, perché il nostro lavoro, le nostre famiglie siano sigillate dalla sua benedizione. In una visione puramente terrena della nostra esistenza, chiusa nel breve orizzonte di questo mondo, si apre il cammino della risurrezione, per un modo nuovo di stare al mondo, di essere e di vivere, custodi della vita e del creato. Davanti alle meraviglie della primavera e del battito dolce e potente della natura che si risveglia, sentiamo il bisogno di guardare avanti e di obbedire all’invito irresistibile della speranza, per far crescere la nostalgia per ciò che è vero e buono. Al temine dell’inverno c’è la primavera, al termine della scalata c’è la vetta, al termine del nostro viaggio terreno c’è Colui che è la nostra unica e grande speranza che celebriamo nella Pasqua. C’è Qualcuno che è presente nelle nostre fatiche, sorgente di aspirazioni sempre più profonde e genuine, perché ogni uomo sia e si senta più uomo con la fiaccola della fede e della speranza. Quanti orizzonti si aprono con la speranza che fa da battistrada: quei fiori che escono dalla terra dura dell’inverno, annunciano che la vita non conosce tramonto. Don Paolo Bonetti |