il Punto Coldiretti

Il difficile dialogo

Il Santo Padre Benedetto XVI alla Sinagoga di Roma riafferma con forza il suo desiderio di dialogo con i fratelli “maggiori” Ebrei. Un dialogo non sempre facile soprattutto quando intervengono accuse reciproche. In questa occasione, come non mai il papa si è rivestito di umiltà è ha chiesto perdono. “Inoltre, la Chiesa non ha mancato di deplorare le mancanze di suoi figli e sue figlie, chiedendo perdono per tutto ciò che ha potuto favorire in qualche modo le piaghe dell’antisemitismo e dell’antigiudaismo”.

Con voce rotta dall’emozione ha ripetuto la preghiera di Giovanni Paolo II al “muro” di Gerusalemme il 26 febbraio 2000:  “Dio dei nostri padri, tu hai scelto Abramo e la sua discendenza perché il tuo Nome sia portato ai popoli: noi siamo profondamente addolorati per il comportamento di quanti, nel corso della storia, li hanno fatti soffrire, essi che sono tuoi figli, e domandandotene perdono, vogliamo impegnarci a vivere una fraternità autentica con il popolo dell’Alleanza”.

In ordine alla polemica, poi, sui silenzi di Papa Pio XII, Benedetto XVI con coraggio ha ribadito quanto, spesso strumentalmente, si vuole tacere: “In questo luogo, come non ricordare gli Ebrei romani che vennero strappati da queste case, davanti a questi muri, e con orrendo strazio vennero uccisi ad Auschwitz? Come è possibile dimenticare i loro volti, i loro nomi, le lacrime, la disperazione di uomini, donne e bambini? Lo sterminio del popolo dell’Alleanza di Mosè, prima annunciato, poi sistematicamente programmato e realizzato nell’Europa sotto il dominio nazista, raggiunse in quel giorno tragicamente anche Roma. Purtroppo, molti rimasero indifferenti, ma molti, anche fra i Cattolici italiani, sostenuti dalla fede e dall’insegnamento cristiano, reagirono con coraggio, aprendo le braccia per soccorrere gli Ebrei braccati e fuggiaschi, a rischio spesso della propria vita, e meritando una gratitudine perenne. Anche la Sede Apostolica svolse un’azione di soccorso, spesso nascosta e discreta”.

I presenti alla cerimonia hanno ascoltato con emozione e hanno più volte applaudito le parole del papa. Molto significativi il passaggio sulle ragioni che spindono Ebrei e Cristiani a ricercare ciò che unisce e rende ineluttabile il dialogo. Benedetto sedicesimo infatti sottolinea: “Cristiani ed Ebrei hanno una grande parte di patrimonio spirituale in comune, pregano lo stesso Signore, hanno le stesse radici, ma rimangono spesso sconosciuti l’uno all’altro. Spetta a noi, in risposta alla chiamata di Dio, lavorare affinché rimanga sempre aperto lo spazio del dialogo, del reciproco rispetto, della crescita nell’amicizia, della comune testimonianza di fronte alle sfide del nostro tempo, che ci invitano a collaborare per il bene dell’umanità in questo mondo creato da Dio, l’Onnipotente e il Misericordioso”.

Un altro passaggio ha sgombrato il campo ad ogni equivoco (ricordate le polemiche nate attorno all’iniziativa del Papa per il riavvicinamento con i LeFevriani?) quando ha ribadito: “La dottrina del Concilio Vaticano II ha rappresentato per i Cattolici un punto fermo a cui riferirsi costantemente nell’atteggiamento e nei rapporti con il popolo ebraico, segnando una nuova e significativa tappa. L’evento conciliare ha dato un decisivo impulso all’impegno di percorrere un cammino irrevocabile di dialogo, di fraternità e di amicizia, cammino che si è approfondito e sviluppato in questi quarant’anni con passi e gesti importanti e significativi”.

“Ecco, com’è bello e com’è dolce che i fratelli vivano insieme!” (Sal 133) Queste parole del Santo Padre che introducono il Discorso nella Sinagoga di Roma, e le citazioni sopra sottolineate, evidenziano ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, come ogni tentativo di mettere in discussione la volontà di dialogo tra Ebrei e Cattolici, almeno dalla parte cattolica, sia pretestuosa. Si ha l’impressione che ci sia sempre qualcuno che ha voglio di remare contro, forse con la paura di vedersi annullata la propria “identità”. Le parole del Papa sgombrano il campo da equivoci e non lasciano spazio alle eventuali “dietrologie” di turno.

Il discorso completo lo trovate in internet all’indirizzo: http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2010/january/documents/hf_ben-xvi_spe_20100117_sinagoga_it.html

Padre Renato Gaglianone

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