il Punto Coldiretti

Il messaggio dei vescovi ai giovani protagonisti dell’agricoltura

La Coldiretti ha promosso fin dall’inizio della sua storia la Giornata del Ringraziamento che veniva celebrata annualmente nelle Parrocchie e nelle Diocesi fin dal 1951. Questo appuntamento comunitario è stato fatto proprio, poi, dalla Conferenza Episcopale che lo ha esteso a tutta la comunità italiana. Una ricorrenza non senza contenuti di riflessione come ogni anno viene riportato dai messaggi inviati dalla Commissione episcopale della Cei per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace.

La Chiesa, in questa ricorrenza, guarda ai giovani agricoltori come a una linfa vitale perché possono far crescere anche spiritualmente un settore, come quello dell’agricoltura, che è fonte di equilibrio dell’economia e della vita sociale. Quasi tutti veniamo da antiche famiglie agricole, dove si amava la terra e i suoi frutti genuini ed è importante l’attenzione pastorale della Chiesa italiana che incoraggia i giovani agricoltori a un salto di qualità,  a un rinnovato senso civico ed etico. Il Paese ha bisogno di ritrovare il giusto valore da dare alla vita e alla terra, per ridurre i mali del nostro tempo, in continuità con esemplari testimonianze di impegno e di coraggio nei confronti di più ampie forme di giustizia e solidarietà.

Il messaggio dei Vescovi italiani esprime un’altissima idea dell’agricoltura ed una elevata stima per i giovani agricoltori che, oggi, essendo innovatori, preparati e protagonisti delle nuove imprese agricole, possono prendere anche coscienza della loro testimonianza cristiana oltre al peso della loro presenza organizzata.  La terra si rinnova sempre nel miracolo delle stagioni come la vita da tanti piccoli atti di fiducia e di coraggio che uniscono intelligenza e fatica, fede e azione, libertà e responsabilità.

Ringraziare Dio per i frutti della terra rinnova la fiducia, dà sicurezza, apre all’ottimismo, mantiene la speranza, fonda l’amicizia e la fratellanza universale. La terra è casa, famiglia, storia, paesaggio, cultura, lavoro, patrimonio dell’umanità. La vita ha il sapore della terra dei cui frutti tutti viviamo. Per questo lavorare la terra è proclamare la propria dignità di collaboratori di Dio. Ogni spiga di grano, ogni grappolo d’uva è il risultato della collaborazione tra l’agricoltore e Dio. Per questo la Chiesa invita a intonare il “Cantico delle Creature” e il “Magnificat” per disporsi al dialogo con il suo Creatore.

C’è un ritorno alla terra: l’agricoltura può offrire nuove professioni ai giovani per un moderno modello d’impresa agricola. C’è un futuro se ci sono giovani disposti a lavorare i campi, in continuità e solidali con tutti coloro che sono rimasti fedeli alla terra, a lavorarla, a difenderla, a conservarla con cura, con rispetto, con intelligenza a beneficio di tutti, anche se con maggiori fatiche e minori ricavi. Molti giovani, oggi, hanno scelto la vita dell’agricoltore, consapevoli che attraverso il lavoro nei campi possono contribuire a costruire un presente ed un avvenire migliori per sé e per la società.

I nuovi titolari delle aziende agricole italiane rappresentano oggi l’agricoltura rigenerata da un rinnovato spirito imprenditoriale. Chiedono  una maggiore attenzione verso un settore che è tornato alla ribalta come promotore di sviluppo e della qualità della vita. Sono una generazione straordinaria, con una sensibilità e visione costruttiva perché non vedono nell’attività agricola solo la possibilità di produrre ma anche un percorso di vita, una vocazione, un fatto di civiltà. I giovani, come rievocato dal messaggio dei Vescovi italiani, chiedono alcune garanzie cruciali anche in vista del quadro europeo: la disponibilità della terra perché sia rispettata nella sua funzione naturale e sociale di strumento di lavoro, la semplificazione della burocrazia e la sicurezza di reddito per sostenere le ragioni della vita e della speranza.

Ma occorre fare qualcosa di più conclude il messaggio: tornare alle sorgenti della vita cristiana perché è il modo migliore per essere capaci di valorizzare le preziose energie che sono necessarie alla vita di tutti. Gli interessi dividono e stancano, i valori abbattono gli steccati e uniscono lavoro, fede e vita. La Giornata del Ringraziamento è un evento fecondo  di riflessione e di preghiera per mettere in risalto l’alleanza della terra e dell’uomo, della preghiera e del lavoro per continuare a nutrire la coscienza della propria identità cristiana perché non si scolorisca perdendo ogni capacità di proposta e di speranza.

Don Paolo Bonetti

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
2008 © Copyright Coldiretti - powered by BLUARANCIO S.p.A. | Redazione contenuti

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi