il Punto Coldiretti

Il primato della persona e del lavoro

La profonda crisi finanziaria manifestatasi nell’autunno scorso e della quale è ancora difficile valutare la gravità degli sviluppi economici e sociali, può essere occasione positiva per ripensare l’assetto globale dell’economia e della finanza. In questa direzione andava il meeting delle principali Organizzazioni agricole dei Paesi del G8 voluto dalla Coldiretti lo scorso 18-19 marzo. In questa direzione andava l’iniziativa del governo italiano, in una tappa di avvicinamento al G8 del prossimo luglio, lo speciale summit sociale del 29 marzo.

Lo stesso tema scelto per questo summit sociale: «La dimensione umana della crisi: provvedere alla persona, ripartire dalla persona» è di particolare interesse. Infatti, se la crisi coinvolge concretamente le persone inserite nel loro ambiente familiare, anche la reazione non può essere suscitata che dalle persone concrete.

Ciò comporta provvedere alla persona salvaguardando la sua dignità con l’adattamento dei sistemi di welfare; ripartire dalla persona creando le condizioni per la nascita di nuove opportunità di lavoro. Temi già richiamati nel documento conclusivo del citato meeting Coldiretti.

La Coldiretti, che ispira la sua azione alla Dottrina sociale della Chiesa, è consapevole della centralità della dignità della persona. Esso deriva dal fatto che la persona umana in quanto centro e vertice di tutto ciò che esiste sulla terra è il fine di tutte le istituzioni sociali. Pertanto, il rispetto della persona umana si pone quale pilastro fondamentale per la strutturazione della società stessa, essendo la società finalizzata interamente alla persona (cfr. Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, capitolo terzo).

In tempi di difficoltà economiche, vanno quindi rinforzati e rinnovati i sistemi di protezione sociale della persona umana, affinché essa possa godere dei suoi diritti fondamentali messi in pericolo dalla crisi stessa.

Ritornare a sottolineare l’importanza del lavoro, perché, anche oggi, il lavoro è la chiave della questione sociale divenuta, ai nostri giorni, questione globale. Intere categorie di famiglie che prima del manifestarsi della crisi potevano sentirsi al sicuro, solo attraverso il lavoro, riconosciuto ed apprezzato, possono sperare di uscire in modo sostenibile dalla povertà,  oramai in agguato.

Al momento della stesura di queste note non è dato sapere come si svolgeranno i lavori e se, soprattutto, questo summit troverà il coraggio di affermare con forza che è l’uomo il protagonista dello sviluppo, non il denaro e la tecnica, ed è solo dall’impegno lavorativo che l’economia può rimettersi in marcia.

È il lavoratore la causa efficiente dello sviluppo. Dalla “persona che ha la possibilità di esprimersi con il lavoro” occorre partire per soddisfare la necessità di produrre beni in quantità sufficiente, di qualità adeguata, usando in modo efficace le risorse tecniche e materiali.

Padre Renato Gaglianone 

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