il Punto Coldiretti

In sintonia

La Coldiretti è fortemente impegnata a orientare l’agricoltura in una direzione di crescita responsabile e coerente con le singole realtà socio-economiche, con l’obiettivo di conservare e valorizzare le specificità territoriali ed identitarie, rimanendo competitiva con le sfide di un mercato globalizzato.

La Coldiretti, cosi come ha sottolineato anche il Papa ai Dirigenti in occasione dell’incontro dello scorso 12 giugno,  è stata chiamata a dar corpo ad una diversa percezione sociale del ruolo dell’agricoltura e ha determinato un cambiamento radicale nel modo in cui l’opinione pubblica è venuta considerando le misure di intervento nel settore. A questa presa di coscienza hanno storicamente contribuito, in particolare, le generale riflessione sui processi di crescita e di sviluppo, efficienti e radicate nella cultura locale, promuovendo l’accresciuta percezione dell’offerta di beni e servizi protesi alla difesa di valori collettivi come la sicurezza alimentare ed ambientale.

Per la riflessione di questa settimana vi propongo una sorta di lettura sinottica tra l’auspicio espresso dai Vescovi nel messaggio per la prossima festa per la salvaguardia del creato (www.chiesacattolica.it/chiesa_cattolica_italiana/news) e l’azione della Coldiretti sintetizzata in alcuni passaggi di interventi ufficiali. A me pare di riscontrarvi una certa sintonia.

I Vescovi
Per questo invitiamo con forza a tornare a riflettere sul nostro legame con la terra e, in particolare, sul rapporto che le comunità umane intrattengono col territorio in cui sono radicate. Si tratta di una realtà complessa e ricca di significati, che spesso rimanda a storie di relazioni e di crescita comune, in cui la città degli uomini e delle donne rivela il suo profondo inserimento in un luogo e in un ambiente. Il territorio è sempre una realtà naturale, con una dimensione biologica ed ecologica, ma è anche inscindibilmente cultura, bellezza, radicamento comunitario, incontro di volti: una densa realtà antropologica, in cui prende corpo anche il vissuto di fede.

La Coldiretti  
L’azione della Coldiretti promuove il passaggio dal concetto di territorio agricolo, fatto proprio dagli economisti, di suolo avente una riconoscibile destinazione di uso, a quello di ambiente di vita della comunità, in cui le connessioni dello svolgimento delle attività agricole e la presenza stessa di insediamenti rurali divengono inseparabili dai fenomeni biologici e naturali e, tutti insieme, concorrono a formare un contesto unitario ed identificabile.

I Vescovi
Ritessere l’alleanza tra l’uomo e il creato significa anche affrontare con decisione i problemi aperti e i nodi particolarmente delicati, che mostrano quanto ampie e complesse siano le questioni legate all’intreccio tra realtà ambientale e comunità umana. Accanto all’annuncio, infatti, è necessaria anche la denuncia di ciò che viola per avidità la sacralità della vita e il dono della terra. Annunciare la verità sull’uomo e sul creato e denunciare le gravi forme di abuso si accompagna alla messa in atto di scelte e gesti quali stili di vita intessuti di sobrietà e condivisione, un’informazione corretta e approfondita, l’educazione al gusto del bello, l’impegno nella raccolta differenziata dei rifiuti, contro gli incendi devastatori e nell’apprendistato della custodia del creato, anche come occasioni di nuova occupazione giovanile.

La Coldiretti
Molte questioni rimaste irrisolte sono diventate urgenti e ne sono sorte di nuove: tende ad accrescersi l’inquinamento dell’aria; aumenta ad un ritmo superiore a quello del reddito la produzione dei rifiuti; non si conosce il potenziale di dannosità delle tecnologie di manipolazione genetica; sono necessarie politiche di riequilibrio tra le diverse modalità di trasporto, sopra tutto, nelle aree urbane.
A livello più generale emergono ulteriori paradossi: da un lato, il persistere della fame nei paesi poveri e, dall’altro lato, il trend di aumento dello spreco di cibo lungo la filiera del consumo e la crescita dell’obesità nei paesi ricchi. Ancora, la cementificazione ed il consumo di suolo nei paesi del nord a fronte della caccia di terre nei paesi più poveri (land grabbing) o la necessità di cogliere l’opportunità di promuovere e diffondere le fonti rinnovabili di energia rinnovabile a fronte delle speculazioni legate all’installazione di impianti di produzione energetica in dispregio del contesto territoriale e paesaggistico.

I Vescovi
Ritessere l’alleanza tra l’uomo e il creato significa anche affrontare con decisione i problemi aperti e i nodi particolarmente delicati, che mostrano quanto ampie e complesse siano le questioni legate all’intreccio tra realtà ambientale e comunità umana. Accanto all’annuncio, infatti, è necessaria anche la denuncia di ciò che viola per avidità la sacralità della vita e il dono della terra. Annunciare la verità sull’uomo e sul creato e denunciare le gravi forme di abuso si accompagna alla messa in atto di scelte e gesti quali stili di vita intessuti di sobrietà e condivisione, un’informazione corretta e approfondita, l’educazione al gusto del bello, l’impegno nella raccolta differenziata dei rifiuti, contro gli incendi devastatori e nell’apprendistato della custodia del creato, anche come occasioni di nuova occupazione giovanile.

La Coldiretti
La Coldiretti evidenzia, in particolare, l’esigenza di ricostruire le premesse del ruolo territoriale svolto dalle imprese agricole, con particolare attenzione al cambio climatico. E’ impegno della Coldiretti l’attuazione di strategie di mitigazione dei cambiamenti climatici; l’agricoltura, infatti,  può contribuire alla riduzione delle emissioni di C02 e di altri gas serra, attraverso la fornitura di biomassa per finalità energetiche in sostituzione di fonti fossili di energia ed attraverso l’adozione di pratiche agricole che favoriscono il sequestro del "carbonio". Si tratta di lasciare intatte le potenzialità dell’ambiente e di produrre ricchezza, per consentire alle generazioni future la libertà di scelta fra uso e non uso del patrimonio naturale, tra diversi livelli di benessere naturale e di qualità dell’ambiente. Se è vero che nessun ecosistema può essere conservato intatto occorre preservarne la base ecologica in vista del soddisfacimento di bisogni individuali e collettivi, riconducibili alla tutela della salute e del patrimonio ambientale e ciò, potrebbe costituire la motivazione – complementare a quella della valorizzazione economica del Made in Italy – in grado di garantire l’utilizzo più razionale del territorio, promuovendo vantaggi comparati nell’offerta dei beni.

Concludono i Vescovi: “Le stesse mani dell’uomo, sostenute e guidate dalla forza dello Spirito, potranno così guarire e risanare, in piena riconciliazione, il creato ferito, a noi affidato dalle mani paterne di Dio, guardando con responsabilità educativa alle generazioni future, verso cui siamo debitori di parole di verità e opere di pace”.

Padre Renato Gaglianone

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