il Punto Coldiretti

La sfida del pluralismo religioso

Domenica 24 ottobre, all’Angelus il papa ha ricordato che “con la solenne Celebrazione di questa mattina nella Basilica Vaticana si è conclusa l’Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi, sul tema: “La Chiesa Cattolica in Medio Oriente: comunione e testimonianza”.

In questa domenica, inoltre, ricorre la Giornata Missionaria Mondiale, che ha per motto: “La costruzione della comunione ecclesiale è la chiave della missione”. Colpisce la somiglianza tra i temi di questi due eventi ecclesiali. Entrambi invitano a guardare alla Chiesa come mistero di comunione che, per sua natura, è destinato a tutto l’uomo e a tutti gli uomini. Il Servo di Dio Papa Paolo VI così affermava: “La Chiesa esiste per evangelizzare, vale a dire per predicare ed insegnare, essere il canale del dono della grazia, riconciliare i peccatori con Dio, perpetuare il sacrificio del Cristo nella Santa Messa che è il memoriale della sua morte e della sua gloriosa risurrezione”.

Ma il Papa precisa il senso dell’evangelizzazione e il ruolo della Missione quando afferma: “ Il compito missionario non è rivoluzionare il mondo, ma trasfigurarlo, attingendo la forza da Gesù Cristo che “ci convoca alla mensa della sua Parola e dell’Eucaristia, per gustare il dono della sua Presenza, formarci alla sua scuola e vivere sempre più consapevolmente uniti a Lui, Maestro e Signore”.

Anche i cristiani di oggi – come è scritto nella lettera A Diogneto – “mostrano come sia meravigliosa e … straordinaria la loro vita associata. Trascorrono l’esistenza sulla terra, ma sono cittadini del cielo. Obbediscono alle leggi stabilite, ma con il loro modo di vivere oltrepassano le leggi … Sono condannati a morte, e da essa traggono vita. Pur facendo il bene, sono … perseguitati e crescono di numero ogni giorno».

Con questo passaggio il Papa si collega all’Omelia della Celebrazione per la chiusura del Sinodo speciale per il Medio Oriente che a sua volta richiama il Messaggio al Popolo di Dio di quest’ultimo. Un messaggio che ha fatto indignare e spingere alla protesta Personaggi del Mondo Ebraico portandoli ad affermare che i Vescovi del Sinodo sono ostaggio dei Palestinesi.

In realtà il”messaggio” ribadisce quello che è il sentito dei cristiani del Medio Oriente e che viene riassunto da mons. Béchara Raï, vescovo di Jbeil dei maroniti in un incontro con la stampa successivo all’approvazione del messaggio – riguarda la presenza cristiana in Medio Oriente e come la Chiesa cattolica può sostenere e incoraggiare questa porzione della Chiesa universale. Anche la lettura degli avvenimenti politici è fatta in una prospettiva teologica: come riconoscere la Parola di Dio per noi in questa situazione?”.

Il Presule sottolinea, inoltre, che per intendere il contesto in cui vive la Chiesa cristiana mediorientale è capire “che il pensiero orientale e quello occidentale sono, per alcuni aspetti, profondamente diversi”. Infatti, sono diversi i concetti di “Stato, politica, religione: se si rispetta la libertà religiosa, non viene intesa la libertà di coscienza, quindi la possibilità di cambiare credo religioso; Stato e religione sono concetti di fatto coincidenti, tanto che in Libano non esiste il matrimonio civile”.

Così come in Israele. “D’altra parte – ha sottolineato Raï – l’idea di Stato teocratico non vale solo per l’islam ma anche per Israele: basti pensare al giuramento di fedeltà all’ebraismo richiesto per i nuovi cittadini israeliani che fomenta il malcontento dei musulmani ed è una nuova minaccia per la pace”.

La mancanza di distinzione tra Stato e religione coinvolge anche il modo di guardare agli altri Paesi: “per i musulmani la Francia, l’Italia, gli Stati Uniti sono espressione di una cristianità minacciosa e quasi si aspettano dal Sinodo l’avvio di una nuova crociata per cui valuteranno i documenti prodotti in modo approfondito. Uno dei contributi più importanti del Sinodo  è proprio aver cercato di aiutare “la comprensione delle diverse posizioni. Se non si capisce la differenza di pensiero tra Oriente e Occidente anche l’Europa avrà difficoltà con l’islam nel futuro”.

A queste parole fa eco il Papa nell’Omelia: “Abbiamo così valorizzato la ricchezza liturgica, spirituale e teologica delle Chiese Orientali Cattoliche, oltre che della Chiesa Latina. Si è trattato di uno scambio di doni preziosi, di cui hanno beneficiato tutti i Padri sinodali. E’ auspicabile che tale esperienza positiva si ripeta anche nelle rispettive comunità del Medio Oriente, favorendo la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche degli altri Riti cattolici e quindi ad aprirsi alle dimensioni della Chiesa universale.

Il Papa ricordando che un Sinodo si fa carico della realtà effettiva in cui si trova ad operare la Chiesa ha ricordato come “La preghiera comune ci ha aiutato anche ad affrontare le sfide della Chiesa Cattolica nel Medio Oriente. Una di esse è la comunione all’interno di ogni Chiesa sui iuris, come pure nei rapporti tra le varie Chiese Cattoliche di diverse tradizioni. Come ci ha ricordato l’odierna pagina del Vangelo (cfr Lc 18,9-14), abbiamo bisogno di umiltà, per riconoscere i nostri limiti, i nostri errori ed omissioni, per poter veramente formare “un cuore solo e un’anima sola”.

Una più piena comunione all’interno della Chiesa Cattolica favorisce anche il dialogo ecumenico con le altre Chiese e Comunità ecclesiali. La Chiesa Cattolica ha ribadito anche in quest’Assise sinodale la sua profonda convinzione di proseguire tale dialogo, affinché si realizzi compiutamente la preghiera del Signore Gesù “perché tutti siano una sola cosa” (Gv 17,21).

Benedetto XVI sgombra poi il capo dalla tentazione, in molti commentatori, di leggere l’evento del Sinodo in chiave politica, se non di parte, riconducendo il tutto nell’alveo pastorale proprio della Chiesa. Dice: “Ai cristiani nel Medio Oriente si possono applicare le parole del Signore Gesù: “Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno” (Lc 12,32). Infatti, anche se poco numerosi, essi sono portatori della Buona Notizia dell’amore di Dio per l’uomo, amore che si è rivelato proprio in Terra Santa nella persona di Gesù Cristo. Questa Parola di salvezza, rafforzata con la grazia dei Sacramenti, risuona con particolare efficacia nei luoghi in cui, per divina Provvidenza, è stata scritta, ed è l’unica Parola in grado di rompere il circolo vizioso della vendetta, dell’odio, della violenza”.

Ed ecco allora l’invito pressante alla pace: “Da troppo tempo nel Medio Oriente perdurano i conflitti, le guerre, la violenza, il terrorismo. La pace, che è dono di Dio, è anche il risultato degli sforzi degli uomini di buona volontà, delle istituzioni nazionali ed internazionali, in particolare degli Stati più coinvolti nella ricerca della soluzione dei conflitti. Non bisogna mai rassegnarsi alla mancanza della pace. La pace è possibile. La pace è urgente. La pace è la condizione indispensabile per una vita degna della persona umana e della società. La pace è anche il miglior rimedio per evitare l’emigrazione dal Medio Oriente”.

Con un riferimento esplicito al Messaggio al Popolo di Dio del Sinodo sottolinea come solo: daa un cuore purificato, in pace con Dio e con il prossimo, possono nascere propositi ed iniziative di pace a livello locale, nazionale ed internazionale”.

All’opera di costruzione della pace  è chiamata tutta la comunità internazionale, i cristiani, cittadini a pieno titolo, possono e debbono dare il loro contributo con lo spirito delle beatitudini, diventando costruttori di pace ed apostoli di riconciliazione a beneficio di tutta la società.

Padre Renato Gaglianone

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
2008 © Copyright Coldiretti - powered by BLUARANCIO S.p.A. | Redazione contenuti

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi