il Punto Coldiretti

Latte cinese contaminato, i giovani agricoltori chiedono più rigore ai ministri Ue

"Piu’ rigore nei controlli sui prodotti importati e più trasparenza sul mercato per evitare che anche in Europa possano arrivare le conseguenze di casi gravi come quello del latte cinese. I nostri prodotti spiccano per gli elevati standard di sicurezza alimentare, ma nella maggior parte dei casi il consumatore oggi non è in grado di distinguere e quindi di scegliere tra prodotto europeo e prodotto di altri Paesi”.

E’ quanto ha affermato Giacomo Ballari, presidente del Consiglio Europeo dei Giovani Agricoltori (CEJA) che, assieme al delegato nazionale dei giovani di Coldiretti Donato Fanelli in rappresentanza dell’Italia, è intervenuto al Consiglio informale dei Ministri agricoli dell’Unione Europea nell’Alta Savoia francese dove è scattata l’allerta comunitaria.

Il rispetto degli standard sanitari e ambientali deve essere una discriminante per l’accesso al mercato europeo di prodotti alimentari dai paesi terzi – sostiene Fanelli della Coldiretti. Per questo – ha precisato – non solo è necessario aumentare i controlli, ma anche rendere riconoscibili i prodotti indicando chiaramente la loro origine in etichetta, affinché il consumatore possa scegliere consapevolmente, come chiedono ormai da anni la Coldiretti e tutte le organizzazioni agricole giovanili europee.

Le proposte dei giovani per il futuro dell’agricoltura, emerse nel corso di un seminario che si è tenuto a Annecy il 21 e 22 settembre, sono tutte orientate verso la valorizzazione di un’agricoltura europea di qualità e sicura per i consumatori. Per mantenere e sviluppare questa agricoltura è necessario guardare oltre il 2013 e la politica agricola attuale, dandoci nuovi obiettivi e nuovi strumenti, rafforzando la legittimità della politica nei confronti dei consumatori in quanto capace di rispondere alle nuove sfide che li preoccupano: dall’energia all’inquinamento, dal cambiamento climatico alla sicurezza alimentare, dai prezzi dei prodotti alimentari fino alla prevenzione dei disastri idrogeologici.

In riferimento alle dichiarazioni del Commissario Mariann Fischer Boel che ha chiesto ai giovani di diventare maestri nelle pubbliche relazioni per spiegare all’estero cosa fanno per la societa’ Fanelli sottolinea la propria condivisione e rilancia. Siamo consapevoli – ribadisce Fanelli – che in futuro dovremo sempre più comunicare e valorizzare i nostri prodotti e il lavoro dei nostri imprenditori non soltanto per legittimare la PAC agli occhi dei consumatori ma soprattutto per promuovere un settore che si conferma alla base dello sviluppo dell’economia europea, e che oggi ribadisce il suo valore soprattutto in questo periodo burrascoso per i mercati finanziari mondiali.

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