il Punto Coldiretti

L’elezione di Papa Francesco: un dono e una promessa

Quante cose sono successe in questo piccolo segmento della storia della Chiesa. Abbiamo aspettato con tremore e fiducia questo giorno dell’elezione del nuovo Papa. La Chiesa ora si rimette in gioco, radicata saldamente nella storia degli uomini, continuando un’avventura che dura da 2000 anni. Ha dimostrato in questo mese straordinario di essere viva, aperta al futuro, all’inedito. Un nuovo corso si è aperto, con una professione di umiltà che ci ha coinvolti tutti. Un vento nuovo, ora, soffia perché la “barca di Pietro” prenda il largo dentro il mare aperto del mondo, bello, fragile e drammatico insieme. Una porta si è aperta perché tutti gli uomini di buona volontà possano entravi assieme al papa per far strada insieme. Cercare di comprendere con le categorie umane questo passaggio storico non è sufficiente. Bisogna partire dal Vangelo per comprendere la missione del Pontefice che ha il compito di essere ponte fra Dio e l’uomo. Non è stata una scelta dettata da una logica soltanto umana. Un Papa anziano, che viene da lontano, al di la dell’Atlantico, che chiede di condividere con Lui preghiera e fraternità, povertà e misericordia, smentisce chi pensa ad un cristianesimo, forte, efficiente e robusto. Mettersi in cammino con l’esperienza di San Francesco, poi, ci proietta davanti all’urgenza dell’evangelizzazione, con lo stile dell’umiltà e della sobrietà, vicini alle nuove e vecchie povertà, in dialogo con tutti. Una lezione di vita semplice, autentica, vera che ha scosso tutti, prendendoci di sorpresa al di la di ogni previsione ma che ci conferma la grande vitalità della Chiesa, creativa, coraggiosa, universale. Una prospettiva di grande speranza è ora davanti a noi, non solo per la Chiesa ma anche per il mondo per spingere la storia a prendere il passo di Cristo, bussola sicura per la ricerca del bene. Fin dal primo contatto, il 265˚ successore di San Pietro, ha trovato accoglienza e gioia incontenibile in piazza San Pietro e con l’annuncio del nome Francesco, un messaggio chiaro, sorprendente, un segnale per il futuro. Ci è stato dato il Papa e ringraziamo il Signore perché abbiamo bisogno di un “padre” in un mondo così diviso e bisognoso di fraternità. Non poteva che chiamarsi Francesco, un sacerdote e vescovo che ha dedicato la sua vita a Cristo e ai poveri; un nome impegnativo che invita alla santità e alla testimonianza profetica. Ringraziamo Papa emerito Benedetto XVI che, con la sua rinuncia, ci ha consentito di ricevere in dono Papa Francesco. Una rinuncia maturata nella preghiera e nella sua coscienza ma frutto della sua incondizionata docilità alla volontà di Dio e del suo grande amore per la Chiesa. Don Paolo Bonetti.

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