il Punto Coldiretti

Mentire, rubare è umano?

In questi ultimi tempi siamo costretti, ancora una volta, a confrontarci con una realtà amara: il dilagare della corruzione. Se è vero, come è vero, che secondo la Corte dei Conti la corruzione negli ultimi tempi ha avuto una impennata di oltre il 200%, siamo da inserire nella lista dei Paesi più corrotti al mondo.

Tutti, bene o male, chi più chi meno, avevamo sentore di questa triste realtà, ma ci si sforzava di continuare a pensare che non poteva essere vero. Possibile che l’epoca di Tangentopoli non abbia insegnato niente? Possibile che si siano archiviate quelle tristi immagini del primo arrestato pescato, come si suol dire, con le mani nel sacco? Possibile che si sia archiviata la tristezza suscitata da quei politici che durante gli interrogatori grondavano bava?

Ma quello che oggi dovrebbe far paura è il fatto che le tangenti di oggi sono destinate prevalentemente ad arricchimenti personali. La corruzione sembra non avere colori politici e… non suscitare neanche un briciolo di pudore e/o vergogna. Basta guardare l’ostentazione con cui spesso si affrontano le telecamere!

Non parliamo, poi, dei giochi politici che si innescano in simili situazioni. Dovremmo esser contenti per i tanti “moralizzatori” che spuntano in simili situazioni eppure, non si riesce a poter dire: finalmente! Si è toccato il fondo … è ora di rimboccarsi le maniche e iniziare un percorso di formazione delle coscienze che abbiano come habitus l’onestà, il senso del dovere, la centralità della persona e il bene comune. Perché manca la credibilità a quei “personaggi” che oggi richiamano la necessità di un ritorno a comportamenti etici… bisogna proprio essere ingenui per non essere tentati di pensare che il tutto si riduca a uno spot elettorale.

Giustamente ci si indigna per le “risate” in occasione del terremoto dell’Aquila e, ancor di più per alcune deliranti tesi di gruppi presenti in facebook. Non sono forse la punta di quell’iceberg che è l’emergenza educativa? Perché, allora ci si ostina a non voler affrontare questo che è la madre di tutti problemi? Perché ci si ostina a non voler vedere la povertà incalzante, la disperazione per la perdita del posto di lavoro e le varie guerre tra poveri che covano sotto la cenere e che come i fuochi fatui, spuntano or qui or là (Rosarno, Villa Literno, Milano ecc., insegnano).

E, ancora, perché continuare ad ostinarsi a chiudere gli occhi per non vedere il declino di una Società senz’anima. Riscoprire nuovi stili di vita fondati sulla sobrietà aiuterebbe tutti a coerenti esami di coscienza, non evidentemente per scoprire i peccati degli altri, per ritrovare anche la tristezza del proprio peccato e, soprattutto la gioia dell’essere perdonati.
Molto belle le parole dette dal Papa, Benedetto XVI, ai Parroci di Roma lo scorso giovedì 18 febbraio. Mi permetto di  estrapolarne un pensiero che possa coronare quanto fin qui detto.

Perché sappiamo che l’essere umano è ferito e la questione di “che cosa sia l’uomo” è oscurata dal fatto del peccato, che ha leso la natura umana fino nelle sue profondità. Così si dice: “ha mentito”, “è umano”; “ha rubato”, “è umano”; ma questo non è il vero essere umano. Umano è essere generoso, è essere buono, è essere uomo della giustizia, della prudenza vera, della saggezza. Quindi uscire, con l’aiuto di Cristo, da questo oscuramento della nostra natura per giungere al vero essere umano ad immagine di Dio, è un processo di vita che deve cominciare nella formazione, ma che deve realizzarsi poi e continuare in tutta la nostra esistenza. 

P.S. Il Catechismo insegna che per chi ruba non è sufficiente la Confessione per ottenere il perdono. Il perdono è subordinato alla “restituzione” di quanto rubato.

Padre Renato Gaglianone

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