il Punto Coldiretti

Non facile ma felice

L’essere del cristiano non è un percorso facile ma sicuramente felice. Lo affermava con forza Paolo VI nel messaggio Urbi et Orbi nel lontano 1969. Lo ha ricordato Benedetto XVI in questa Pasqua 2012. La gioia è vero retaggio cristiano. E lo è con tanta ragione e con tanta pienezza da costituire l’ultimo, il vero messaggio pasquale. Noi tutti dobbiamo essere gioiosi di annunciare la felicità della Pasqua.

Ricordava Paolo VI: “È un insegnamento antico, che spesso si esprime in termini non comuni e poco accessibili all’intelligenza del nostro tempo, e al gergo didattico della nostra generazione, la quale dura fatica a scoprire come in quell’involucro di antiche locuzioni si nasconde un contenuto perenne, e perciò sempre attuale e vivo. È un insegnamento severo, che contrasta continuamente con l’illusione del costume facile e istintivo, per il quale la degradante licenza vorrebbe rivestirsi della veste sublimante della libertà; e che è obbligato a richiamare l’uomo alla sua statura vera, di creatura eretta al dominio non solo delle cose, ma di se stessa, quale dev’essere per rispecchiare in sé l’originale immagine di Dio impressa sul suo volto (cfr. Ps. 4, 7); anzi, insegnamento il Nostro obbligato a predicare la follia e lo scandalo della croce (cfr. 1 Cor. 1, 23), e a suscitare energie morali nuove ed eroiche in seno alla debole e pigra argilla umana”.

Il Papa Benedetto XVI ostentando la croce il Venerdi santo ricordava l’impopolarità dell’insegnamento che ne deriva e, da molti, giudicato ormai sorpassato. Ma dobbiamo riconoscerlo, ritornato di estrema attualità, visto i tempi che viviamo, abituati  ad essere aperti alle lusinghe della dolce vita dei sensi, dell’opulenza, del potere, dell’autosufficienza, e costretti, dalla crisi in atto, a riconoscerci poveri, limitati e bisognosi della vera liberazione foriera della vera felicità. Il Messaggio della tomba vuota è un messaggio vero ed è un messaggio di gioia.

Perciò con animo grato accogliamo l’augurio della Santa Pasqua: “Siate lieti, siate felici di questa fede, di questa fortuna! Di questo inno pasquale alla vita! alla vita che non muore e risorge! alla vita, che anche nella sfera temporale, è illuminata da speranza nuova, capace di farle osare le più ardue imprese e di risolvere i più intricati problemi.

Buona Pasqua specialmente a voi, giovani, che avete tanto bisogno di fiducia e di felicità, e che fra tutti siete i migliori candidati a capire, a far vostra la Pasqua, cioè la vita, la pienezza di Cristo.

Buona Pasqua a voi, genitori, che alla vita immortale offrite i frutti del vostro puro amore. Buona Pasqua a voi, sofferenti e poveri tutti, ai quali la beatitudine di Cristo è per primi dovuta e ai quali chiunque ha cuore umano e cristiano deve il dono del suo servizio e del suo amore.
Buona Pasqua a voi, gente del lavoro, fratelli di Cristo, ch’Egli a Sé chiama per la sua autentica consolazione (cfr. Matth. 11, 28).” (Paolo VI)
Cristo è risorto,  è veramente risorto, alleluia.

Padre Renato Gaglianone

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