Ripensare l’economia tenendo conto dei poveri
Si sa che la Dottrina Sociale della Chiesa non ha soluzioni da proporre, ma ha molto da dire. L’attuale crisi economica “è occasione per ripensare l’economia tenendo conto delle esigenze dei poveri e giungendo finalmente a riconoscerli come una risorsa e non come un fardello”. Riprendendo le preoccupazioni più volte espresse dalle ONG, in Italia la Focsiv, spesso in collaborazione con Coldiretti, è quella che più di tutte si sta muovendo, il presule esprime la preoccupazione che la crisi: “rende concreto un pericolo: che cessino i finanziamenti allo sviluppo, che già erano precari”. L’occasione per evitare che ciò avvenga, ha affermato, “c’è, che non riusciamo a coglierla è possibile, ma è colpa nostra. La necessità di cambiare le regole per far sì che anche i poveri accedano al mercato è anche un interesse dello stesso mercato”. Lo scorso anno, ha osservato monsignor Crepaldi, è stato un “annus horribilis per la finanza e per l’economia” e un’“annata ancora peggiore per i poveri”. Allo stesso modo, viene messa in evidenza la necessità di “recuperare la vera natura della finanza”, cioe’ “favorire l’impiego delle risorse risparmiate là dove esse favoriscono l’economia reale, il bene-essere, lo sviluppo di tutto l’uomo e di tutti gli uomini”. Dal punto di vista morale, ha detto ancora monsignor Crepaldi, la problematica finanziaria globale “mostra due facce”: “l’emergenza della crisi globale e l’inadeguatezza della finanza per lo sviluppo”, pur se il versante morale agisce anche in positivo, visto nel documento si riconosce “il duplice ruolo della società civile nel finanziamento allo sviluppo da una parte e nell’educare a comportamenti responsabili in materia di consumo e di investimento dall’altra”. Per restaurare la fiducia, il ruolo dello Stato “è essenziale”. Nello stesso e’ necessario spingere gli Stati affinché, mantengano gli impegni presi con i popoli svantaggiati, per “iniettare nel motore dello sviluppo quella fiducia di cui i Paesi più poveri, in maggioranza africani, hanno assolutamente bisogno”. Padre Renato Gaglianone |
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