il Punto Coldiretti

Un “carisma” per il mondo rurale

Nei giorni scorsi, a conclusione dell’XI° Capitolo generale, è stato eletto Superiore della Congregazione dei Pii Operai Catechisti Rurali, Missionari Ardorini, P. Ermolao Portella. (il Capitolo generale di una Congregazione è l’Organo supremo della stessa e si riunisce periodicamente per trattare tematiche attinenti al “carisma” e procedere alla elezione dell’Organo di Governo cioè il Consiglio generalizio) L’elezione di un nuovo Superiore Generale di una Congregazione religiosa, certamente non fa notizia se non nella ristretta cerchia di quelle realtà sociali che in qualche modo hanno a che fare con i membri di quella stessa Congregazione religiosa.

Vi chiederete perché questo evento trova spazio in questo mio spunto di riflessione. Presto detto. Prima di tutto perché io appartengo a questa Congregazione religiosa e colgo l’occasione per offrirvi l’opportunità di gettare uno sguardo all’interno del variegato mondo delle Congregazioni religiose, espressioni dei molteplici carismi attraverso i quali si manifesta la grande tenerezza di Dio per tutti gli uomini e tutto l’uomo.

In secondo luogo, perché lo specifico del carisma di questa Congregazione è il mondo rurale. “I Pii Operai Catechisti Rurali accolgano con “umiltà e gioia il carisma della vocazione all’apostolato rurale, affinché quanti operano nelle campagne, e specialmente i giovani, vivano la santità cristiana, sentano tutto il valore e la dignità del lavoro agricolo e godano la letizia della vita dei campi”. (Costituzioni, art.1).

Da qualche parte ho letto che "I Fondatori hanno segnato la storia perché l’hanno letta da sognatori.” E’ questo certamente il caso di Don Gaetano Mauro, parroco di Montalto Uffugo, in Calabria, dal 1914 al 1969. Tutta la sua vita è stata contrassegnata da un sogno: “affinché quanti operano nelle campagne, e specialmente i giovani, vivano la santità cristiana, sentano tutto il valore e la dignità del lavoro agricolo e godano la letizia della vita dei campi”.

Per dare ali a questo sogno fonda la Congregazione dei Catechisti Rurali o Missionari ardorini. Ai suoi Confratelli ripeterà sempre: “la vita rurale o è vita di fede o è vita di tormento; le privazioni che impone il vivere tra i campi se non sono confortate ed impreziosite dalla fede diventano insopportabile strazio; la solitudine dei casolari dispersi, se non è riempita da Dio, è desolante deserto”. “Noi siamo nati per riempire questa solitudine portando a chi ne ha tanto bisogno, fin nel suo casolare, il pensiero di Dio, la parola di Dio, la presenza di Dio”.

I lavori assembleari che hanno preceduto l’elezione di P. Portella Ermolao a Superiore Generale dei Missionari Ardorini, si sono protratti per dieci giorni preceduti da Esercizi spirituali. Per soddisfare la curiosità di qualcuno che si chiederà di che cosa si parla in dieci giorni di “Capitolo generale”, vi offro alcuni passaggi significativi degli interventi.

Si è, innanzitutto, sottolineato l’attualità del carisma e la necessità della sua declinazione a livello globale. Per essere fedeli al carisma, è necessario riprendere lo slancio missionario che spinse Don Gaetano Mauro a creare un "nuovo sacerdozio" legato alla evangelizzazione… riprendere a parlare di Dio e testimoniare il Vangelo attraverso una presenza “incisiva” nel mondo rurale.

Si è evidenziato come l’evangelizzazione non è statica ma una continua sorpresa. Il carisma adorino, come quello delle altre Congregazioni “missionarie” è nomade perché deve seguire le vie dello sviluppo, non può accontentarsi solo di alcune forme. Se gli Ardorini pensassero di trasformare il carisma nomade in sedentario significherebbe che hanno poca immaginazione o poca audacia nella fede o che pensano di dover porre fine alla loro missione apostolica.

Ne deriva che  la diffusione al di fuori del mondo occidentale,  chiede di pensare l’unità del carisma ardorino nella diversità dei contesti culturali. Ciò significa essere fedeli al volere del Fondatore, ma anche capaci di attualizzarlo in relazione ai cambiamenti della società. Ciò comporta che dovrà esserci una specificità del carisma adorino (e Ardorini “specifici”) in Africa piuttosto che in America latina ecc.

D’ora in poi, dovrà essere questo l’orizzonte dello slancio missionario «ardorino». Un campo missionario senza confini, esteso a tutto il mondo, però lucidamente mirato ai problemi rurali che concernono lo sviluppo delle popolazioni agricole. Naturalmente si dovrà acquisire la capacità di discernere e di decidere, applicando tutto quel sapere e quei mezzi che la moderna scienza informatica e tecnologica ci offre. Qui si apre un campo assai vasto, e soprattutto molto innovativo, che esige molta lungimiranza, provato coraggio e vero spirito pionieristico. Doti che ai veri Missionari non mancano affatto.

Non si crede sia il caso di “esportare” il carisma adorino quanto quello di saper “cogliere” il carisma adorino (carisma inteso come capacità di farsi carico della necessità di offrire risposte a domande concrete) nelle varie realtà continentali in generale e locale in particolare. Il tutto collocato nel “luogo adorino specifico”, quello si,  che è il mondo rurale .                                                          

Come Ardorini si è parte della Chiesa e la Chiesa si sta sempre più rendendo conto che l’ evangelizzazione è fondamentale (vedi la recente creazione del Pontificio Consiglio per l’Evangelizzazione delle ‘antiche Chiese’, istituito da Benedetto XVI). Il contributo che si può dare è nell’essere pionieri: persone che continuano a credere e a "precedere" la Chiesa nella sperimentazione di questa attività. Essere pionieri significa incontrare incomprensioni, sperimentare difficoltà, anche commettere sbagli. Ma ciò non deve spingere a rinunciare a questa specifica missione ecclesiale.

Questa una sintesi degli interventi che sono poi confluiti negli “orientamenti” offerti al nuovo governo della Congregazione. Li offro alla vostra attenzione come imput per quell’opera di discernimento cui tutti dobbiamo mettere mano per dare “corpo sensato” al nostro operare. (Per saperne di più: www.ardoriniroma.it ; www.ardorini.org).

Padre Renato Gaglianone

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