il Punto Coldiretti

Un Natale di guerra

Conosciamo bene le situazioni che ci portano a vivere questo tempo natalizio con un conflitto alle porte dell’Europa, inaspettato e ancora oggi non si intravede una soluzione di pace, da 10 mesi genera non poche preoccupazioni, noi sperimentiamo le conseguenze con i rincari energetici, e di riflesso su tutti i prodotti in particolare quelli del carrello della spesa.

La fotografia che il Censis quest’anno delinea dell’Italia è un quadro non molto rassicurante.
Si sente la necessità di ritrovarsi, dal momento che tutto è cambiato. Si vive una sorta di latenza, di incertezza, una mancanza di risposta. Nell’urgenza tutto si giustifica bonus, sussidio, promessa e intervento, manca una visione.

Non funziona più il solo far da sé, non ha più sufficiente spinta a generare il nuovo.
Si sente l’ansia diffusa di ripartenza dello sviluppo sociale.
Nell’arco di quest’anno Coldiretti ha dato risposte non solo alle imprese ma anche ai consumatori, ha avanzato suggerimenti ai vari governi per dare stabilità ai produttori agricoli. Significativa la battaglia nei confronti del cibo sintetico con la raccolta di oltre 350.000 firme.

Interessante la ripartenza nei territori attraverso i villaggi, occasione di grande impatto per tutti (produttori -consumatori) famiglie, con tanto entusiasmo dei piccoli con l’educazione alimentare in particolare a Milano e a Palermo. La presenza dei vescovi Delpini e Lorefice nella celebrazione conclusiva del terzo giorno del villaggio, hanno manifestato la vicinanza della Chiesa a Coldiretti per quello che compie sul territorio italiano e ringraziando pubblicamente i tanti momenti di solidarietà espressi con la spesa sospesa nei mercati di campagna-amica nei confronti delle famiglie bisognose.

Anche in questi giorni natalizi la consegna della statuetta per il presepe 2022 – la florovivaista (dopo l’infermiera e l’artigiano) insieme all’associazione Simbola e Confartigianato, consegnata a tutti vescovi delle 226 le diocesi italiane, per ricordare i temi legati all’ambiente, segna un legame di attenzione per il bene comune.

Il Signore nasce ancora per noi, ci chiama ad aprirci, ad accogliere il mistero del Natale, di un Dio fatto uomo, l’onnipotente che diviene bambino.
Gesù nasce in povertà e solitudine, la potenza che parla noi attraverso una debolezza.
Il Natale è la festa della luce che splende nelle tenebre e illumina ciascuno di noi provando a dare gioia speranza e futuro.

La parola di Dio per noi è una grande speranza e quel bambino è il segno più forte, “un bambino è nato per noi”, i conflitti le morti le devastazioni non devono cancellare questa novità.
Chi accoglie il Signore che nasce da Maria e Giuseppe? Sono I pastori gente semplice, povera e umile, gente senza storia e senza diritti, senza volto preciso se non quello segnato dal lavoro, gente che conosce l’erba del prato, il latte munto dalle pecore e pure gente che veglia e accoglie.
Buon Natale a ciascuno e la gioia del bambino che nasce ci doni il prezioso bene della pace.

Don Nicola

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
2008 © Copyright Coldiretti - powered by BLUARANCIO S.p.A. | Redazione contenuti

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi