il Punto Coldiretti

Vacanze, tempo dello spirito

In più occasioni, nell’approssimarsi del tempo delle ferie estive, abbiamo sottolineato che  le ferie indicano «un desiderio di rinnovamento, una tensione di cambiamento» e implicano «un lasciare e un andare verso», come ha scritto il Vescovo di Fidenza qualche anno fa.

Pur restando il tempo dello svago e del «recupero di energie consumate», esse possono trasformarsi anche nel «tempo di pensieri alti, un tempo propizio di un’uscita dalle solite maniere di pensare e di vivere». Un tempo di sosta per “recuperare l’anima” come ho richiamato la settimana scorsa.

 
Un tempo del riposo come occasione per comprendere che il lavoro non va assolutizzato e la frenesia non è il comune denominatore della vita. Le ferie come opportunità per alzare lo sguardo dal contingente e uscire dalle secche del quotidiano.
 
Un tempo per aprirsi al  bello che la natura e il genio umano offrono come «linguaggio » che avvicina a Dio. 
 Un tempo che  sprona ad allargare gli orizzonti, incontrare l’’autore della vita nelle vie della nostra storia bimillenaria, nei nostri mari e, soprattutto, nell’immediatezza dell’incontro con le persone.
 E’ vero che la nostra Italia presenta molte ferite, (vedi il Messaggio dei Vescovi italiani per la 7a giornata per la salvaguardia del Creato) ma è ancora capace di offrire  angoli di paradiso con stupendi paesaggi e i luoghi ricchi di arte.
 
Un tempo, quindi, per far tesoro di tutto ciò che di bello si può trovare nei luoghi di villeggiatura o anche vicino a casa per quelli che non hanno la fortuna di andare in vacanza.
 
Il Papa all’Angelus da Castel Gandolfo propone  a chi va in ferie  una lettura del riposo estivo che vada oltre l’immagine della «distrazione». Anzi, la vacanza può diventare “segno di solidarietà per tutti noi, un ritorno alla sobrietà e segno di speranza”. 
 
Se non distratti, all’ombra dei nostri “campanili” si potrà, infatti, toccare con mano «una secolare cultura di accoglienza e ospitalità» e che sono idonee a ritemprare le forze messe spesso a dura prova dagli odierni ritmi frenetici. Questo, anche, non riducendo  le vacanze solo a ebbrezza o a evasioni che lasciano più stanchi e vuoti di prima, ma considerando le vacanze come «occasioni per arricchire lo spirito magari con una buona lettura» e anche «condividendo l’Eucaristia domenicale nelle comunità che ci accolgono».
 
La vacanza, allora, sia un’opportunità favorevole che consenta la variazione sul ritmo delle giornate, l’interruzione di uno standard ripetitivo e l’occasione di un maggiore riposo. Una vera ricreazione dello spirito, occasione per sentirci più umani.

 
Così, una volta terminate le vacanze, sarà possibile affrontare nuove sfide capaci di appassionarci, tese alla costruzione di un Paese più civile, più abitabile e più aperto al futuro.
 
Padre Renato Gaglianone

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