il Punto Coldiretti

«Vita nuova»

In occasione della prossima Pasqua vi offro alcuni spunti di riflessione di Mons. Mariamo Magrassi. Di famiglia contadina, rimase orfano del padre Costantino quando aveva 5 anni. Le difficoltà economiche della famiglia lo costrinsero a lavorare in campagna fino a 23 anni, sia per aiutare la mamma Rosa Mutti (da lei il primo, discreto suggerimento a seguire la propria vocazione) sia per potersi mantenere agli studi per diventare sacerdote.

“Pochi giorni all’annuncio pasquale risuona oggi: Cristo è risorto, egli vive al di là della morte, è il Signore dei vivi e dei morti. Nella «notte più chiara dei giorno» la parola onnipotente di Dio che ha creato i cieli e la terra e ha formato l’uomo a sua immagine e somiglianza, chiama a una vita immortale l’uomo nuovo, Gesù di Nazaret, figlio di Dio e figlio di Maria. Pasqua è dunque annuncio del fatto della risurrezione, della vittoria sulla morte, della vita che non sarà distrutta.

Fu questa la realtà testimoniata dagli apostoli; ma l’annuncio che Cristo è vivo deve risuonare continuamente. La Chiesa, nata dalla Pasqua di Cristo, custodisce questo annuncio e lo trasmette in vari modi ad ogni generazione.
In ogni Eucaristia la Pasqua è perennemente celebrata perché viene immolato Cristo, l’Agnello pasquale; e in essa «mirabilmente nasce e si edifica sempre la… Chiesa».

Come gli apostoli, anche noi mangiamo e beviamo con Gesù risorto dai morti. Ancor più mangiamo lui, il vero «pane azzimo» che toglie dal nostro cuore ogni fermento di peccato, ci comunica il dono dello Spirito che dà vita e che fa della assemblea una comunità di risorti con Cristo.
Il congedo di ogni assemblea altro non è se non l’invio a testimoniare davanti al mondo Gesù Cristo risorto, perché chiunque viene a contatto col mistero pasquale ottenga la salvezza.
 Al cristiano — come un giorno ad Abramo — il Signore dice: «Esci…!».

«Esci dalle tue "opinioni separate" per entrare pienamente in quella fede che la Chiesa si gloria di professare. Esci dalle tue ricchezze che tendi a godere egoisticamente… Esci dal tuo peccato che ti avvelena il cuore, e vai verso la novità dei Cristo… Esci di "casa”, dal caldo delle pareti domestiche dove tendi a ignorare i drammi dei fratelli, e allarga la cerchia dei tuoi interessi… Esci dalla tua sete di dominio e cerca di fare della tua vita un servizio d’amore. Esci in campo aperto e prendi la strada dei Vangelo… Semina la gioia gridando silenziosamente con il tuo comportamento che Cristo ti rende felice. Grida con la vita che Cristo è vivo, e che la Chiesa è il luogo e lo spazio ove si attesta che Lui è il Signore risorto… Questo è il modo più autentico di cantare l’Alleluia pasquale».

Padre Renato Gaglianone

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