il Punto Coldiretti

Api ed Aethina tumida, garantire i risarcimenti

Si è riunita la Task Force Attività Veterinaria  per fare il punto della situazione in merito alle misure messe in atto per contrastare l’emergenza “Aethina tumida che ha colpito gli alveari al fine scongiurare il rischio che l’infestazione si propaghi nel resto del territorio italiano.

I rappresentanti della Direzione generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario del Ministero della Salute e della Direzione generale sviluppo rurale del Ministero Politiche Agricole, riuniti presso la Regione Calabria, hanno esposto  il piano di eradicazione attuato fino ad oggi che ha previsto la distruzione di tutti gli apiari, anche dove era presente la sola presenza di adulti o larve del genere Aethina, in una sola arnia, ammettendo che era sicuramente una misura drastica normalmente usata in caso di infezioni da patogeni riconducibile a virosi e batteriosi, ma indispensabile per confinare in tempi brevissimi l’infestazione in una area di circa 10 km di raggio. Le Amministrazioni competenti hanno ribadito che essendo un’ infestazione che per la prima volta si verifica in Europa, non se ne conosce il ciclo biologico dello stesso nel nostro areale.

Sono stati illustrati i dati dei controlli effettuati in un’ area di 20 km di raggio con il monitoraggio di tutti gli alveari censiti e nell’ambito del quale sono stati rilevati 43 focolai di infestazione nel raggio dei 10 km tutti distrutti per un totale di 2000 alveari. Sono state posizionate le trappole spia in tutti gli alveari sull’area e ad oggi non si rileva più la presenza di adulti e larve di Aethina tumida.

Una divergenza di veduta è emersa tra il Ministro della salute e la regione Calabria che ha sollevato dubbi sul fatto che questo insetto sia presente da quest’ anno e ha ipotizzato che fosse  presente già da tempo, poiché non è stato effettuato mai un precedente monitoraggio. Si presume, pertanto, che l’Aethina tumida potrebbe essere diffusa su tutto il territorio calabrese, ipotesi esclusa dal Ministero della Salute poiché dal monitoraggio effettuato in altre province calabresi non si è rilevata alcuna presenza.

La Regione ha presentato un documento in cui sostiene che l’art. 155 del DPR 320/54 che prevede la distruzione degli alveari solo per la peste americana o europea, non si applica alle misure di contenimento dell’Aethina tumida, al quale, invece, secondo quanto previsto dall’ordinanza ministeriale 20 aprile 2004, si applicherebbero le sole misure di contenimento  in caso di malattie infettive degli apiarii indicate all’art. 154 del D.P.R. cit.

Secondo la Regione l’infestazione è ormai diffusa in Calabria che va considerata, a questo punto, come un territorio endemico rispetto alla presenza della specie in questione, anche per l’elevata diffusione degli alveari selvatici di impossibile controllo. All’incontro gli apicoltori hanno contestato la decisione di procedere alla distruzione degli apiari evidenziando che al momento le aziende sono gravemente danneggiate dal punto di vista economico.Il Ministero delle Politiche Agricole ha dichiarato che si  sta già provvedendo alla firma di un provvedimento di risarcimento dei danni diretti per le aziende interessate dalla distruzione degli alveari.

Coldiretti, presente all’incontro, ha evidenziato che  avendo compreso la gravità che comporterebbe tale infestazione se si dovesse propagare su tutto il territorio, motivo per il quale si giustifica l’immediata decisione delle istituzioni competenti di attuare l’eradicazione con la distruzione totale degli apiari, vista la presenza limitata e circoscritta del fenomeno, si possa ora procedere, ad una seconda fase, attuando azioni di contenimento con la distruzione della sola arnia infestata e azionare altresì misure di monitoraggio stretto e continuo.

Coldiretti ha anche sottolineato che resta il problema degli alveari selvatici e degli alveari per uso hobbistico, spesso non censiti e non dichiarati, sui quali potrebbero nascondersi  nuovi potenziali di inoculo. L’impegno è quello di comunicare con tutti i mezzi a disposizione a tutti gli apicoltori, la necessità di denunciare gli alveari e segnalare subito casi sospetti di infestazione.

Coldiretti ha aggiunto che in un’azione di contenimento le aree vanno sorvegliate costantemente e che si dubita che possa essere fatto un lavoro idoneo con lo schieramento dei veterinari al momento presenti sul territorio. Inoltre, al fine di non rincorrere emergenze, ci si deve preparare ad affrontare il problema nel momento in cui dovesse diventare endemico, con l’autorizzazione all’uso di prodotti veterinari atti al contenimento del parassita, attualmente non autorizzati a tale uso. Coldiretti ha chiesto, pertanto, un intervento tempestivo nel risarcimento dei danni e la sospensione delle procedure di eradicazione all’esterno dell’area dei 10 km che prevedono la distruzione dell’intero apiario.

Il Ministero ha preso l’impegno di velocizzare le procedure di risarcimento e ha valutato la possibilità di inserire con carattere di straordinarietà, alcuni prodotti veterinari per il contenimento della specie. Non ha escluso la possibilità di proposte sul sistema di eradicazione e/o contenimento della specie.

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