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Agricoltura biologica, l’Ue vara un nuovo piano di sviluppo

Dal 15 gennaio scorso la Commissione europea ha avviato on line una consultazione pubblica relativa alla revisione della legislazione e del piano di azione dell’Unione in materia di agricoltura biologica (http://ec.europa.eu/yourvoice/ipm/forms/dispatch?form=orgagric2013&lang=it).

L’iniziativa, alla quale possono partecipare tutti i cittadini, le organizzazioni e le amministrazioni interessate, mira ad individuare attraverso le opinioni espresse le misure da intraprendere per sviluppare il settore del biologico che assume oggi, nell’ambito del comparto agricolo comunitario, nuova centralità dovuta all’aumento della domanda di prodotti bio e all’esigenza, sempre più avvertita, di una maggiore qualità alimentare.

L’indagine propone il riesame di temi connessi all’agricoltura biologica soffermandosi, nello specifico, su alcune questioni fondamentali quali la semplificazione del quadro giuridico di riferimento, la gestione della coesistenza delle colture, la valutazione delle nuove norme sull’etichettatura dei prodotti biologici e il sistema dei controlli che, anche alla luce dei recenti casi di frode alimentare, sembra evidenziare la necessità di un generale rafforzamento.

Inoltre, attraverso la consultazione, la Commissione intende conoscere il parere degli interessati sui settori nei quali potrebbe essere necessario un nuovo piano d’azione che integri o modifichi quello precedente, promosso nel 2004.

L’agricoltura biologica si fonda sulla gestione delle risorse naturali, restringendo rigorosamente l’impiego di fattori ottenuti per sintesi chimica ed escludendo totalmente l’uso di Ogm. Tuttavia, rappresenta soltanto il 5% (circa) della superficie agricola comunitaria utilizzata, il che rischia di rendere più difficile l’affermarsi di tale sistema di produzione agricola nei mercati interni, soprattutto in un contesto di crisi economica.

Proprio per questo motivo, affinché la preferenza dei consumatori continui a ricadere su una condotta alimentare più sostenibile e qualitativamente superiore è senz’altro auspicabile un miglioramento nell’efficienza del sistema che preveda misure quali l’armonizzazione, in ambito europeo, delle norme biologiche e del complesso sanzionatorio riferito; la riduzione del livello di residui di antiparassitari per i prodotti biologici; l’inasprimento dei controlli sui prodotti biologici di importazione e l’avvio di nuove campagne di promozione che sensibilizzino al termine “Agricoltura Ue”, garanzia di norme di produzione rigorose ed esigenti più che in altri Paesi extracomunitari.
 
In questo senso la consultazione proposta dalla Commissione (aperta fino al prossimo 14 aprile) fornisce l’occasione per promuovere la revisione della disciplina con l’intento di dare nuovo impulso all’intero complesso, dalla produzione alla promozione, dell’agricoltura biologica.

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