il Punto Coldiretti

Agricoltura biologica, serve un miglioramento del sistema statistico

Il sistema di rilevazioni statistiche sul settore dell’agricoltura biologica deve essere migliorato. E’ quanto ha chiesto Coldiretti in occasione di un incontro tenutosi presso la sede dell’Ismea del "Sottogruppo Agriturismo, Prodotti agroalimentari di qualità e Agricoltura biologica" del Circolo di Qualità Agricoltura dell’Istat al quale, oltre ai rappresentanti di Istat, Ismea ed Agea, ha partecipato il rappresentate dell’ufficio statistiche del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e  Forestali.

Nel corso dell’incontro si sono evidenziati alcuni problemi in merito alla rilevazione dei dati statistici relativi all’agricoltura biologica ed è emersa anche una scarsa capacità di coordinamento tra i vari soggetti istituzionali competenti a svolgere tale funzione, sì che, paradossalmente, non è stato coinvolto nell’incontro proprio il Sinab che per conto del Mipaaf, svolge la funzione di Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica ed al momento è il riferimento istituzionale per l’accesso ai dati statistici su tale settore (http://www.sinab.it/).

Il rappresentante del Ministero, ha dichiarato che l’ufficio della sua amministrazione si limita a elaborare i dati solo a livello nazionale seguendo esclusivamente le indicazioni del reg. CE 834/2007 per cui trasmette ad Eurostat (il sistema statistico europeo) i dati sulle superfici coltivate a biologico, il numero degli operatori, il numero dei produttori/trasformatori, le importazioni dai paesi extra-Ue e le esportazioni. In aggiunta saranno trasmessi i dati sui consumi di prodotti biologici espressamente richiesti da Eurostat.

Coldiretti ha evidenziato come in tutti questi anni nonostante il Sinab abbia compiuto notevoli sforzi per offrire un ampliamento della banca dati e i ripetuti stanziamenti approvati nell’ambito del Comitato consultivo agricoltura biologica, destinati ad ottenere un sistema informativo efficiente, non si sia mai riusciti ad ottenere una rilevazione statistica esaustiva con una disaggregazione dei dati a livello regionale delle superfici per coltura e per numero di capi allevati (secondo le diverse specie) dal momento dell’entrata in vigore del reg. CE 2092/91 fino ad oggi, elaborando delle serie storiche che consentano un’analisi approfondita dell’andamento del settore.

Ciò al fine di individuarne le potenzialità e i limiti di sviluppo. Il Sinab al momento è riuscito a pubblicare i dati regionali solo per l’anno 2008 (http://www.sinab.it/index.php?mod=bio_statistiche&m2id=191&navId=1644). Ciò non ha mai consentito di poter monitorare efficacemente l’impatto delle misure di sostegno dell’agricoltura biologica nelle diverse regioni e stabilire gli opportuni correttivi.

A fronte di tale carenza istituzionale si registra, invece, come un organismo privato quale Biobank (http://www.biobank.it/) pubblichi periodicamente, a pagamento, dati disaggregati acquisendoli dagli organismi di controllo, autorizzati dal Mipaaf alla certificazione dei prodotti biologici, confluenti nell’associazione Federbio.

Da un confronto tra Coldiretti e le diverse istituzioni partecipanti all’incontro è emerso che spesso non si è riusciti a completare i progetti di rilevazione statistica in quanto gli organismi di controllo, attualmente confluenti in Federbio, si sono spesso rifiutati di conferire tali dati pretendendo, per tale comunicazione, di dover essere remunerati.
 
Coldiretti ha evidenziato la grave anomalia di tale situazione in quanto il sistema previsto dalla legislazione vigente di vigilanza e controllo sugli organismi di controllo da parte del Ministero e delle Regioni, non dovrebbe consentire tale comportamento da parte degli stessi dal momento che il flusso di informazioni tra gli organismi di controllo e il Mipaaf avviene attraverso le notifiche presentate dagli operatori del settore che devono inoltrare  una copia di tale documento al Ministero ed una alle Regioni (anche queste, dunque, depositarie di dati).

Coldiretti ha chiesto, inoltre, come mai si possono avere dati sulle importazioni di prodotti biologici dai paesi terzi (pubblicati sul sito http://www.sinab.it/), ma non sugli scambi intracomunitari dai paesi dell’Ue. Il rappresentante ministeriale ha dichiarato che l’Eurostat non intende procedere ad una disaggregazione delle voci doganali operando una distinzione tra prodotti convenzionali e biologici, trattandosi di un mercato unico, ma è anche vero che non si é fatto nulla per insistere in tal senso. Oltretutto, tali dati sono, invece, disponibili per quanto concerne gli alimenti convenzionali.

Inoltre, l’ufficio statistiche del Mipaaf, a differenza di Istat ed Ismea, ha contestato la validità di quanto richiesto da Coldiretti e, cioè, che fosse realmente utile avere una disaggregazione dei dati a livello regionale, in particolare per il settore zootecnico, posizione questa che è stata ampiamente confutata in quanto tanto più i dati sono disaggregati tanto meglio è possibile verificare l’impatto delle misure di sostegno al biologico nelle diverse regioni e stabilire quali sono i comparti produttivi che registrano problemi di competitività.

In sostanza dall’incontro è emerso un atteggiamento da parte dell’ufficio statistiche del Ministero del tutto ostile alle richieste di Coldiretti, che ha sollecitato una banca dati efficiente sia per quanto concerne i dati nazionali e regionali sia in merito al flusso delle importazioni ed esportazioni evidenziando, così, un orientamento di assoluta acquiescenza rispetto al monopolio dei dati detenuto da Federbio e di scarsa conoscenza del lavoro finora compiuto dal Sinab che opera presso la medesima Amministrazione, nonché un’assoluta incapacità di interagire con le Regioni ed anche con l’Agea, quest’ultima depositaria dei dati relativi agli aiuti erogati tramite i Piani di Sviluppo Rurale alle imprese agricole biologiche.

Coldiretti ha evidenziato come sarebbe utile avere anche una serie di ulteriori informazioni rispetto al mercato degli alimenti biologici, per esempio monitorando nell’ambito dei consumi la presenza di mense scolastiche biologiche nelle diverse regioni, l’elenco degli agriturismi biologici e l’andamento di mercato del vino da uve biologiche.

Visto che è attualmente in discussione presso l’Ue una proposta di regolamento per la produzione di vino biologico, risulta importante valutare le potenzialità della viticoltura biologica italiana rispetto agli altri paesi. Pertanto, ha chiesto ad Ismea se sia possibile aggiornare un ottimo lavoro da questa compiuto qualche anno fa, sul mercato degli alimenti biologici.

La riunione si è conclusa con l’impegno da parte dell’Istat di verificare la possibilità di rispondere alle istanze di Coldiretti  motivando eventualmente per iscritto le ragioni per cui non sia possibile ottenere, eventualmente, un maggior livello di disaggregazione dei dati.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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