il Punto Coldiretti

Alla scoperta dell’agricoltura biodinamica, in Italia attivi oltre 300 operatori

L’agricoltura italiana, caratterizzata da un modello fortemente ispirato alla multifunzionalità, presenta una realtà forse poco conosciuta ancora dai consumatori che è quella delle imprese agricole che attuano il metodo di produzione biodinamico, ispirato alle teorie di Rudolf Steiner, filosofo e pedagogista austriaco, vissuto tra la fine dell’800 ed i primi anni del 1900.

Coldiretti ha compiuto un’indagine presso Demeter l’unico organismo di controllo che certifica in Italia e nel mondo i prodotti ottenuti dalle imprese agricole biodinamiche. I dati  2010  riguardanti gli operatori biodinamici, inclusi quelli in fase di conversione, danno una presenza sul territorio italiano di 288 imprese, per una superficie stimata intorno ai 10.000 ettari, mentre la filiera nel suo complesso, includendo trasformatori e distributori, registra un numero di operatori pari a 332 unità, per un valore delle produzioni stimato in oltre 100 milioni di euro, con mercati per il 65% in Italia e per il 35% all’estero (vedi tabella sotto).

Come si deduce dai dati disaggregati a livello regionale, le imprese agricole biodinamiche sono soprattutto concentrate al Nord, in particolare in Piemonte Trentino Alto Adige e Toscana mentre al Sud un presenza più significativa si registra in Abruzzo, in Puglia e in Sicilia. I pochi distributori e trasformatori presenti nella filiera (sono 49 in tutto il territorio nazionale) sono concentrati in Piemonte,Lombardia Veneto e Trentino Alto Adige.

Dal 1924, l’agricoltura biodinamica è praticata in tutto il mondo da imprese agricole di ogni estensione e tipologia (in Italia ne esistono anche di dimensioni molto estese al di sopra dei 600 ha) e si fonda sul principio che l’impresa agricola sia un vero e proprio organismo vivente a ciclo chiuso, inserito nel più grande organismo vivente cosmico, alle cui influenze essa è sottoposta.

L’attenzione per tale metodo di produzione nasce dal fatto che nell’ambito della complessa realtà dell’agricoltura è opportuno seguire anche le imprese che sperimentano processi di produzione più avanzati in termini di sostenibilità ambientale, qualità e diversificazione delle produzioni agricole.

L’agricoltura biodinamica non è disciplinata a livello comunitario come quella biologica, pur beneficiando della medesima certificazione di base, in quanto collega alcune pratiche agronomiche all’influenza degli astri per cui l’Ue non ha inteso stabilire delle norme per un metodo che si ispira a teorie non supportate da un approccio riconosciuto dalle autorità scientifiche.

L’agricoltore biodinamico ha come obiettivo prioritario quello di avere terreni fertili e vitali e di ottenere prodotti salubri. Il disciplinare di produzione è un apporto di conoscenze che si offre a integrazione della cultura agronomica ufficiale, improntato ad un forte spirito etico che favorisce una nuova professionalità dell’agricoltore.

I tre principi fondamentali del metodo di produzione biodinamico sono: 1) mantenere la fertilità della terra; 2) rendere sane le piante in modo che possano resistere alle malattie e ai parassiti; 3) produrre alimenti aventi standard qualitativi il più elevati possibili anche in termini di valori nutrizionali.

Le pratiche agronomiche di importanza centrale nel metodo biodinamico sono le rotazioni colturali e la fertilizzazione dei terreni agricoli tramite il compost ottenuto dalle materia di scarto del processo di produzione aziendale, in modo tale che “ciò che è prodotto dalla terra ritorni alla terra” senza ricorrere a sostanze di sintesi chimica, nonché una particolare attenzione alla tutela della biodiversità tramite il recupero di sementi e razze animali autoctone.

L’agricoltura biodinamica si basa, inoltre, su una serie di "preparati" utilizzati in dosi omeopatiche, che funzionano come vere medicine per il terreno e per le piante. Ne risulta un progressivo risanamento del terreno, con un aumento di humus stabile e una qualità superiore dei prodotti.L’impresa agricola biodinamica ha sia nell’allevamento che nelle attività di coltivazione un ciclo di trattamenti delle produzioni agricole e dell’energia tutti interni all’azienda stessa, che tende ad essere autosufficiente ed a ciclo chiuso.

La differenza con gli altri metodi sta nel concetto di rivitalizzazione dei terreni (cfr. http://www.biozootec.it/zootecnia_biodinamica.aspx). Soprattutto in zootecnia il terreno ha un ruolo fondamentale non solo come area di pascolo in grado di fornire alimenti ma soprattutto come area capace di mantenere un adeguato stato di salute degli animali, evitare la diffusione di malattie parassitarie e contrastare la presenza di altri patogeni.

Inoltre con la zootecnia biodinamica si recuperano razze e tipi genetici autoctoni contribuendo al recupero della biodiversità e al legame delle produzioni con il territorio.
La zootecnia biodinamica si basa su produzioni locali, su ambiente e terreni salubri, fecondi e redditizi. Un impegno per consegnare al futuro la biodiversità ancora esistente e terreni che hanno beneficiato della rotazione di colture, del sovescio (la concimazione verde) e dell’ottimale coesistenza tra bestiame e colture ecosostenibili.

I prodotti dell’agricoltura biodinamica possono essere identificati dal consumatore in quanto in etichetta è riportato accanto al logo e alle diciture previste dalla legislazione comunitaria in materia di agricoltura biologica anche il logo di Demeter, marchio collettivo internazionale registrato a Ginevra, rilasciato dall’unico organismo di controllo e certificazione accreditato per tali produzioni, che porta la medesima denominazione.

In sostanza,  tutti i prodotti ottenuti dall’agricoltura biodinamica accedono di per sé alla certificazione biologica perché le norme tecniche di produzione di base coincidono con quelle del metodo di produzione biologico ma per le norme tecniche ulteriori che contraddistinguono il disciplinare di produzione biodinamico occorre la certificazione di Demeter.

Studi condotti dalle stesse imprese agricole biodinamiche, avvalendosi di strutture universitarie, hanno evidenziato come alcuni prodotti vegetali ottenuti con tale metodo di produzione abbiano una maggiore quantità di antiossidanti e, quindi, apportino un beneficio alla salute umana.

Tabella 1

Operatori biodinamici diffusi in Italia distinti per Regione al 31/05/2010 

Regione

Aziende agricole

Con licenza Demeter [a]

Aziende agricole che

Aspirano all’ottenimento

Della licenza Demeter

[in fase di conversione] [b]

Totale

Aziende

agricole

Trasformatori e Distributori [c]

Totale

Complessivo

Controllati Demeter

[a+b+c]

Piemonte

36

7

43

8

51

Lombardia

7

2

9

7

16

Liguria

3

3

3

Trentino

Alto-Adige

54

15

69

7

76

Veneto

4

2

6

7

13

Friuli Venezia

Giulia

1

1

1

2

Emilia Romagna

11

12

23

6

29

Toscana

29

9

38

2

40

Marche

3

4

7

1

8

Umbria

3

3

6

1

7

Lazio

12

12

12

Abruzzo

20

1

21

2

23

Molise

5

5

5

Puglia

10

4

14

1

15

Basilicata

3

3

3

Calabria

6

6

1

7

Sicilia

8

5

13

5

18

Sardegna

3

1

4

4

Totale

209

71

288

49

332

 

Fonte: elaborazione Coldiretti su dati Demeter

 

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