il Punto Coldiretti

Alluvioni, un decreto per prevenire il rischio dissesto

Gli eventi alluvionali delle scorse settimane hanno mostrato come sia ormai necessario abbandonare le strategie di breve periodo per approdare ad una nuova cultura della prevenzione, basata sull’organizzazione di interventi di ordinaria manutenzione del territorio, soprattutto in un Paese, come il nostro, dove oltre il 60% dei Comuni Italiani è a rischio di frane e alluvioni.

E sono proprio la messa in sicurezza del territorio italiano e la necessità di recepire la direttiva comunitaria n. 2007/60/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2007, relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvione, che hanno spinto il Governo italiano a redigere uno schema di decreto legislativo in materia di tutela del territorio per prevenire in futuro disastri idrogeologici.

L’atto del Governo è ora all’esame della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. Nello schema di decreto legislativo si prevede una fase preliminare di studio e di analisi, al fine individuare le zone a rischio di potenziali alluvioni, delegata alle autorità di bacino distrettuali previste dal Codice Ambientale.

Successivamente, le stesse Autorità di bacino devono redigere le mappe della pericolosità e del rischio alluvioni, suddividendo il territorio italiano in funzione della pericolosità, della popolazione interessata e della vastità della zona potenzialmente oggetto di alluvione.

Le mappe, più in particolare, contengono la perimetrazione delle aree in cui possono verificarsi fenomeni alluvionali da quelli poco frequenti, ma di rara intensità, a quelli molto frequenti. Per ognuno di questi scenari le mappe citate devono indicare  l’estensione dell’inondazione, l’altezza idrica e le caratteristiche idriche del deflusso.

Al fine di circoscrivere preventivamente gli eventi conseguenti alle alluvioni e prevenire disastri idrogeologici, vengono previsti i Piani di gestione del rischio di alluvioni, che possono comprendere pratiche sostenibili di uso del suolo e sottosuolo.

Le autorità di bacino, le Regioni e il Dipartimento nazionale della protezione civile redigono i piani di gestione ognuno per la parte di propria competenza e garantiscono il coordinamento tra sistema locale, regionale e nazionale in caso di necessità e urgenza per fenomeni alluvionali.

I Piani individuano, inoltre, gli obiettivi volti a ridurre le alluvioni tenendo conto della gestione del suolo, delle acque e dello sviluppo territoriale. In tale ambito, particolare  attenzione deve essere data alla tutela dell’ambiente, alla pianificazione dello sviluppo locale, alla conservazione della biodiversità, all’analisi dei costi e benefici delle varie politiche territoriali e alle condizioni morfologiche e meteomarine alla foce dei fiumi.

Lo schema di decreto prevede, infine, che la popolazione e tutti i soggetti interessati siano informati sui risultati delle analisi del territorio e sui contenuti dei Piani di gestione, che devono essere periodicamente rinnovati, alimentando un flusso informativo con la Commissione Europea. 

Il Governo propone, quindi, un sistema volto da una parte a prevenire gli eventi alluvionali e dall’altra ad avviare una procedura di allerta e di gestione dell’emergenza efficace ed efficiente.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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